"Siamo fortemente contrari allo ius soli: la cittadinanza italiana non si regala, va conquistata, meritata". Così si è espresso nei giorni scorsi Ricardo Merlo parlando come leader del Maie (Movimento Associativo degli Italiani all’Estero) oltre che sottosegretario agli Esteri del governo Conte. Il riferimento è al dibattito sullo ius soli, ossia la proposta di legge per estendere il diritto di cittadinanza ai figli degli immigrati nati nel nostro paese e con almeno un genitore che ha un permesso di soggiorno permanente in Italia. Nelle sue dichiarazioni Merlo sosteneva anche che lo ius soli verrà usato anche come scusa per eliminare una volta per tutte lo ius sanguinis, ovvero la cittadinanza acquisita per discendenza. Le dichiarazioni di Merlo sono state pesantemente contestate dal Comites di Montevideo che si è schierato all’unanimità contro il sottosegretario italoargentino.
"Queste parole mi hanno offeso. Noi dobbiamo dirlo forte e chiaro, questo signore non ci rappresenta". Ad aprire il dibattito alla Casa degli Italiani è stata la consigliere Filomena Narducci che ha osservato: "Come italiani all’estero noi dobbiamo schierarci contro gli attacchi xenofobi che subiscono oggi gli immigrati in Italia. Bisogna evitare di confondere le acque e mischiare cose diverse su questo argomento come lo ius sanguignis che non ha niente a che vedere con lo ius soli. Tra l’altro, lo stesso Ricardo Merlo vive un’incredibile contraddizione dato che non sarebbe potuto diventare cittadino argentino se in quel paese non esisteva lo ius soli al momento della sua nascita. Come fa a parlare?".
"Sento vergogna che nel 2019 dobbiamo ancora discutere di queste cose" ha affermato il consigliere Rolando Rossi nel suo intervento ricordando le "fortissime ondate migratorie di un paese che ha espulso nella sua storia milioni di persone e che continua a farlo ancora oggi con la fuga dei giovani all’estero alla ricerca di nuove opportunità". Durante la serata è intervenuto anche Renato Palermo, rappresentante uruguaiano nel Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero): "Con lo ius soli si cercherà di regolarizzare una situazione che oggi è diventata insostenibile. Le correnti migratorie fanno parte della storia dell’umanità e le leggi devono adattarsi alla realtà. Ovviamente -ha proseguito Palermo- "noi come italiani all’estero dobbiamo appoggiare questa rivendicazione perché fa parte della nostra stessa storia".
Matteo Forciniti