In Italia ci sono oltre 20 mila fra aziende e immobili confiscati alla mafia e assegnati in gestione a cooperative, gruppi di volontari, comuni e province. E’ quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Anbsc a dicembre 2019 in relazione al positivo potenziamento del fondo per le cooperative sociali nuove assegnatarie di beni confiscati alle mafie grazie ad un emendamento approvato al ddl di Bilancio.
Si tratta di una misura da accompagnare però – sottolinea Uecoop - a una sempre maggiore severità di controlli per garantire trasparenza ed efficacia nell’uso dei fondi. Dal 2020 è previsto un milione di euro in più all'anno, nel prossimo triennio, per le cooperative sociali che – spiega Uecoop - prendono in gestione per la prima volta un bene confiscato alle mafie.
L’Unione europea delle cooperative (Uecoop) intende continuare ad essere partner attivo nei controlli disposti dalle Autorità di Vigilanza per smascherare chi utilizza impropriamente il modello cooperativo, anche a salvaguardia di chi quotidianamente rispetta le regole e con esse la dignità delle persone nelle importanti attività che la cooperazione svolge in ogni area del Paese”. Il modello cooperativo – conclude Uecoop - rappresenta nel nostro Paese una spinta importante per l’economia grazie a una rete di 80mila realtà, dalla logistica ai servizi, dall’edilizia al sociale, che garantiscono occupazione a più di 1,2 milioni di persone.