Il presidente del Parlamento europeo, chiude simbolicamente l’anno di lavoro con un appello forte e chiaro. Neutralità climatica dell’Europa entro il 2050. Senza mezze misure ne compromessi, l’impegno dei vertici UE è chiaro. Contro le emissioni, promozione di un economia sempre più green. Insomma l’Europa vuole realmente passare alla storia come il continente che si è più impegnato per salvare il pianeta. E il parlamento UE, guidato ancora da un italiano sembra davvero aver abbracciato la causa con passione e determinazione. David Sassoli alla riunione del Consiglio Europeo dei giorni scorsi lo ha ribadito a più riprese. L’Europa deve guidare la rivoluzione verde per salvare il pianeta.
"Due settimane fa, - ha dichiarato Sassoli al Consiglio Europeo - il Parlamento ha riconosciuto l'importanza senza precedenti della minaccia esistenziale che l'umanità deve affrontare. Ha dichiarato l'emergenza climatica e ambientale e si è impegnato ad adottare immediatamente misure concrete per farvi fronte. "Invito il Consiglio europeo – ha proseguito il presidente - ad assumersi sin da subito le proprie responsabilità e ad adottare a partire da oggi stesso l'obiettivo della neutralità climatica da raggiungere entro il 2050. "Al tempo stesso siamo perfettamente consapevoli dei profondi cambiamenti che esso implica nelle nostre società e nelle nostre economie. È per questo motivo che le misure da attuare devono sostenere la competitività ed essere accompagnate da forti misure sociali e di inclusione per garantire una transizione giusta ed equa, che favorisca la creazione di posti di lavoro e rispetti la necessità di un elevato livello di protezione sociale".
"Per questo il Parlamento accoglie con grande favore la proposta annunciata dalla Commissione per la creazione di un fondo per una riconversione equa quale strumento unico a livello europeo per garantire una transizione inclusiva e mirata a favore delle popolazioni e delle regioni più colpite dalla decarbonizzazione. Nessuno dovrà essere lasciato indietro – promette Sassoli -. Gli sforzi di chi dipende in maniera maggiore dal carbone devono essere riconosciuti e sostenuti". Un impegno forte e soprattutto deciso che vede già attualizzate diverse politiche green. Sassoli ha poi affrontato il problema del populismo crescente in Europa e della necessita di fornire alle popolazioni europee risposte democratiche e soprattutto chiare. Proprio per evitare gli errori del passato. "Nel maggio scorso i cittadini europei hanno dato un segnale molto chiaro sulla loro volontà e capacità di resistere alle sirene del populismo e dei nazionalismi, confermando la loro fiducia nei confronti delle Istituzioni e del progetto europeo. Questa fiducia – ha dichiarato il presidente- che ci è stata concessa non è tuttavia un assegno in bianco. I nostri cittadini hanno chiesto un’Europa diversa, più democratica, più trasparente, più verde, più sociale ed inclusiva, più sicura, più vicina ai loro bisogni".
"I prossimi anni saranno assolutamente decisivi per il futuro dell’Unione. Non possiamo permetterci di sbagliare". Sassoli ha poi toccato altri importanti temi. Uno tra tanti, il ruolo istituzionale sempre più forte del parlamento europeo che, con le sue audizioni ha assunto un ruolo chiave nella definizione dell'agenda politica dell'Unione, esercitando a pieno i suoi poteri. "Devo dare merito alla presidente Von der Leyen - ha detto Sassoli - di aver mostrato fin dall’inizio grande attenzione e capacità di ascoltare le indicazioni che venivano dal Parlamento. Nel corso dei mesi il programma della Commissione è stato migliorato. La squadra è stata in parte modificata sia nelle persone che nella composizione dei portafogli sulla base delle valutazioni parlamentari. Questa interazione fra il Parlamento e la futura Commissione non solo ha rafforzato la legittimità democratica del nuovo Collegio dei Commissari - eletto a novembre con una più ampia maggioranza rispetto a quella di luglio - ma ha permesso di avviare un dialogo molto positivo e costruttivo tra le due Istituzioni. Questo dialogo, esteso ovviamente al Consiglio, deve adesso proseguire ad iniziare dalla definizione delle priorità dei prossimi anni".
Per quanto concerne la Conferenza europea, Sassoli ha ribadito quanto essa sia una priorità per il Parlamento europeo. "Apprezziamo questa iniziativa della Commissione,- ha ribadito il politico UE- ma sono ancora più soddisfatto di sapere che, per la prima volta da dieci anni a questa parte, anche il Consiglio/gli Stati membri desiderano avviare questo grande dibattito sul futuro dell'Europa e aspirano a definire una visione comune sulla maniera in cui possiamo migliorare le nostre politiche per ottenere risultati e benefici concreti per i nostri cittadini. È importante che i presidenti delle tre istituzioni, si impegnino personalmente in questo esercizio mostrando una leadership congiunta, al fine di sottolineare l'importanza di questo processo. We must also involve european citizens and civil society in an open and inclusive way. Il gruppo di lavoro interno, da me avviato in ottobre, presenterà le sue conclusioni alla Conferenza dei presidenti il prossimo 19 dicembre e adotteremo una risoluzione in sessione plenaria a gennaio. Per essere pronti in tempo – ha concluso Sassoli -per avviare le discussioni con voi e con la Commissione all'inizio del prossimo anno".
Margareth Porpiglia