Si dice che Renzo Piano, più di qualsiasi altro architetto vivente, abbia modificato, secondo quella che è la sua immaginazione, lo skyline di New York. Tante, riconosciute e apprezzate sono le sue opere nella grande metropoli americana. Basta fermarsi a Manhattan: il The New York Times Building, il Whitney Museum, l'ampliamento della Morgan Library e il centro di ricerche sulle neuroscienze della Columbia University. E sono solo alcuni dei più significativi.
Ma all'inizio di novembre il grande architetto italiano, vincitore del Pritzker Prize, ha visto completata un'altra meraviglia fatta di vetri, acciaio e cemento. Ma anche per l'architetto ligure di 82 anni ci può essere ancora una prima volta. Infatti l'edificio che si trova al 565 di Broome Street soHo, rappresenta la prima creazione residenziale realizzata a New York City. "Volevamo la garanzia che questo edificio fosse pieno di quanta più possibile luce naturale - ha spiegato Elisabetta Trezzani partner al Renzo Piano Building Workshop e l'architetto incaricato di completare il 565 Broome SoHo - per questo motivo abbiamo utilizzato tanto spazio aereo che sarebbe stato possibile usare per la realizzazione di un maggior numero di appartamenti, il tutto per portare quanta più luce solare fosse possibile".
Sono 112 le unità realizzate all'interno del palazzo di Renzo Piano e non si può che l'obiettivo 'luce' non sia stato raggiunto. La costruzione è stata realizzata su un appezzamento di terreno che per chiunque altro sarebbe stato impossibile fare fluttuare nello spazio. Piano invece c'è riuscito. Situato all'angolo di Broome e Varick Street, al confine occidentale di SoHo, l'edificio si trova proprio accanto a quello che ogni mattina e sera è il rituale caotico dell'Holland Tunnel, ma l'ingegno di Piano l'ha quasi cancellato, creando un contrasto di serenità all'interno del building. Dalla biblioteca per i residenti dell'edificio, fino a una insonorizzazione che sembra davvero miracolosa.