Caro Direttore, Chiudiamo un anno in più, un anno GENTE, un anno pieno di bilanci e sbilanci, ma con quello spirito che non mancherà mai nel nostro gionale! Il 2019 è stato, per l’Italia, un anno difficile, uno in più con una classe politica sempre più lontana dalla gente e sempre più inefficiente, ma il nostro tessuto produttivo tiene ancora. L’Italia si è sempre caratterizzata per essere un miracolo eterno, non solo per la sua arte, le sue bellezze naturali o quel Made in Italy di cui si parla nel mondo da oltre mezzo secolo, ma anche perchè abbiamo un’enorme creatività laddove quel Nord con i muscoli si complementa con quel Sud che si accomoda sempre, anche durante le crisi più atroci.
Da una parte vediamo un vecchio continente in crisi da oltre 10 anni, una Francia con i suoi "gilet gialli", una Gran Bretagna con il suo eterno Brexit ed una Germania stanca di "mantenere" il resto! Sul terreno nostrano abbiamo un Salvini sempre più a destra pronto a scattare in quarta per azzannare il potere, un Conte "figurino tessitore" di un equilibrio squilibrato, un Di Maio che diventa un ricordo, un M5S dimezzato e un gruppo di piccoli partiti che, in alcuni casi come Fratelli d’Italia, cominciano a diventare più pesanti e decisivi. Il popolo soffre ma tira dritto con quella creatività di cui abbiamo parlato prima per continuare ad essere un paese guida dell’Occidente da che esiste il mondo. Se parliamo di bilanci, purtroppo c’é poco da dire….quasi tutti negativi e se parliamo di sbilanci ne troviamo a iosa!
Chiudiamo un anno all’insegna della parità totale, con un centro destra che raggiunge quasi la metà del paese nelle statistiche e un centro sinistra che si frena al 47%. Ma l’Italia tiene, si barcamena fra contraddizioni e stupidità politica. Per l’Uruguay, il 2019 è stato, indubbiamente, l’anno del cambio. Dopo 15 anni di sinistra, una coalizione "multicolor" ha acceso le speranze di poco più della metà della popolazione. Un giovane Presidente di 46 anni come Luis Lacalle Pou, "figlio d’arte" di un altro Presidente uruguaiano, cresciuto esponenzialmente negli ultimi 3 anni, si appresta a ricevere la "Banda Presidencial" da un Tabarè Vazquez ammalato e quasi ottantenne che, dopo il suo "bis", non è riuscito a mantenere il Frente Amplio unito e vincitore.
Per il mondo intero il 2019 è stato un anno molto complicato e si chiude con un possibile impeachment per Donald Trump, una vittoria dei conservatori inglesi, situazioni incendiarie in America Latina e l’affermazione di un Putin come "l’altro equilibrio" mondiale. Per il 2020 molte incognite e troppi dubbi, ma le nostre speranze sono intatte. Noi di GENTE D’ITALIA abbiamo la positività nel DNA quindi ci auguriamo di continuare ad essere quella bandiera tricolore che voi avete scelto!
Stefano Casini