Cosa metteremo in tavola a Natale e per il periodo delle feste? Ogni famiglia ha le proprie tradizioni, per quanto si tenti di innovare almeno un po' ogni anno, c'è sempre chi si appella alle usanze di sempre. Cosa non manca mai? Certamente il panettone, tipico dolce milanese da sempre associato alla tradizione gastronomica del Natale diventato ormai un patrimonio nazionale in mille varianti. Poi i salumi, dal prosciutto crudo fino ai salami, mentre la terza posizione è assegnata ai tortellini, popolare piatto emiliano amato ovunque. In tavola non mancano il salmone affumicato, perfetto per le classiche tartine o con i grissini, la frutta secca - ingrediente principe anche dei tanti dolci natalizi - gli arrosti, l’insalata russa, i formaggi e le lasagne che alcuni chiamano anche pasticcio.
Seguono con alterne fortune familiari il pandoro, il baccalà, lo zampone, il vitello tonnato e il cappone. E poi l’anguilla, gli agrumi, le lenticchie, i napoletani struffoli e il torrone. Ecco alcuni consigli degli chef per non deludere i sogni di gusto natalizio dei propri commensali secondo un approfondimento condotto da Espresso Communication per Vitavigor, che ha chiesto a un panel di 60 tra chef e food blogger del Belpaese quali fossero i cibi immancabili sulla tavola di Natale. "Le classiche tavolate natalizie sono il momento ideale per riassaporare i prodotti e i piatti della tradizione, ed è proprio in queste occasioni speciali che prodotti tipici come il panettone, i tortellini e i salumi conoscono un vero e proprio boom di richieste, afferma Federica Bigiogera, marketing manager di Vitavigor".
Per Rosanna Marziale, chef de Le Colonne di Caserta, sulla tavola di Natale non possono mancare struffoli, anguille fritte, panettone e un’ottima insalata di rinforzo con cavolfiore lessato, olive verdi, cetriolini, cipolline, giardiniera, peperoni dolci o piccanti, tutti sottaceto e acciughe sotto sale con scarola riccia accompagnata da grissini, abbinamento perfetto visto l’acidità e la sapidità della ricetta. Andrea Valentinetti, chef del Radici Restaurant di Padova, spiega che: "Sono immancabili i piatti che identificano e rappresentano la nostra storia, la nostra città e le nostre radici e che s’intrecciano con piatti della tradizione. Come la nostra gallina di Polverara, i tortelli in brodo di faraona, il cappone, il kren, con un carrello di torte natalizie fatte in casa. Inoltre, per i nostri ospiti, abbiamo creato un grissino di grano arso, con ricciola marinata alla rapa rossa, gel di limone, polvere di capperi e maionese di patata".
Per Gianni Ziccardi, executive chef e fondatore di GZ Consulting, invece "Non dovrebbero mai mancare zampone e lenticchie, pandoro, frutta secca, brodo di cappone, anguilla e cappelletti, ma anche grissini abbinati a lardo di Colonnata, speck d'agnello, salame d'oca, prosciutto di cinghiale, bresaola di cervo e accompagnate con peperoni caramellati e cipolla candita". E cosa ne pensano invece le food blogger? Secondo Luisa Ambrosini, creatrice di Tacchi e Pentole, "Sulla tavola di Natale non mancano mai salmone affumicato, lasagne, arrosto e si conclude il pasto con il panettone. Grande rilevanza per le tartine come aperitivo con pancarrè, crackers e grissini di ogni genere. Mia madre cucina sempre e solo le lasagne al ragù (quelle tradizionali) e non c'è verso di farle cambiare idea" Una proposta più regionale arriva invece da Francesca D’Agnano, fondatrice di Singerfood: "Sono pugliese e per me la tavola del Natale è legata alla tradizione della mia regione: pettole fritte con baccalà e cavolfiori, orecchiette con sugo e braciole di cavallo, l’arrosto con gli odori raccolti al mattino in campagna, i salumi preparati dal fattore della Masseria, mozzarelle e formaggi paesani, frutta secca, agrumi e panettone artigianale". Per Teresa Balzano, ideatrice di Peperoni e Patate, "Saranno sempre grandi cavalli di battaglia il baccalà per la Vigilia, i salumi per l'antipasto di Natale, i tortellini per i primi piatti e per finire frutta secca e l'immancabile panettone".
I consigli non finiscono qui. Per Anna Maria Simonini, volto di The Kitchen Times, "Alla Vigilia non possono mancare salmone affumicato, un primo con ragù di pesce e un pesce al forno. Sulla tavola del Natale ci vorrà un brodo e quindi un tortellino. A seguire lesso misto e cotechino, meglio ancora cappello del prete, con purè e fagioloni in umido. Per il dolce si può scegliere tra panettone e pandoro". Sulla stessa linea Claudia Minnella, fondatrice di La Femme du Chef: "Non può mancare il panettone, una tradizione che sento ancora più mia da quando vivo a Milano. Immancabile anche il salmone affumicato per l’antipasto, da proporre sia nelle classiche tartine sia vol-au-vent".
Si affida alla tradizione anche Patrizia Rimoldi, creatrice de La Gaia Cucina di Patty: "Non possono mancare gli antipasti con salumi, insalata russa e tartine. Tra i primi la pasta al forno, come le lasagne; la carne fa da padrona nei secondi con gli arrosti ripieni e per concludere il panettone servito con crema di tiramisù". Infine Patrizia Ave, 2° classificata a Bake Off Italia 3 e ideatrice di In Cucina con Patty, sottolinea che "Non deve mancare l'antipasto, insalata russa rigorosamente fatta in casa, affettati e panettone con abbinata una crema. Amo i bocconcini di salmone impanato con i grissini sbriciolati gratinati in forno serviti con una maionese di avocado. Propongo anche un antipasto con il vitello tonnato".