Un premier da un milione e 200mila euro. Per Giuseppe Conte il 2018 è stato un anno d’oro, non solo per la sua entrata a Palazzo Chigi, ma anche dal punto di vista patrimoniale. Nel 2018 infatti il premier e avvocato pugliese, è diventato milionario, dichiarando al fisco un reddito lordo di 1.207.391 euro, quasi quattro volte quello dell’anno precedente. Nel 2017 infatti il reddito dichiarato da Conte era di 370.014 euro. Un aumento, quindi, di circa 700 mila euro.
Conte nella sua dichiarazione attesta che non sono intervenute “variazioni” in “rapporto all’ultima dichiarazione presentata”: questo significa che resta proprietario di un fabbricato a Roma e di una Jaguar d’epoca, modello XJ6, immatricolata nel ’96. L’incremento dell’imponibile, spiegano fonti di Palazzo Chigi all’Adnkronos, è dovuto al fatto che quando Conte ha assunto l’incarico di presidente del Consiglio ha dovuto chiudere tutti gli incarichi pendenti emettendo le relative fatture, e, quindi, ha fatturato in un solo anno importi che altrimenti sarebbero stati diluiti nel corso del tempo.
I dati si evincono dalle dichiarazioni dei redditi di parlamentari e membri del Governo pubblicate sul sito Parlamento.it, da cui risulta che il Re Mida della politica italiana è sempre Silvio Berlusconi, con oltre 48 milioni, mentre fanalino di coda è il ministro per gli Affari europei Enzo Amendola, con 45 mila euro. Al secondo posto si colloca Giulia Bongiorno, con 2.403.772 euro, in flessione rispetto ai 2.833.488 del 2017.
Nel centrodestra Matteo Salvini è nella bassa classifica, con 76.990 euro, superato da Giorgia Meloni, con i suoi 97.145 euro. La presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, anch’essa avvocato come Conte, denuncia un imponibile di 306.461 euro.
Nel Movimento 5 Stelle, non tutti i dirigenti hanno ancora aggiornato i propri dati, inserendo quelli del 2018 (mancano per esempio quelli di Luigi Di Maio e di Roberto Fico) rispetto a quelli del 2017 già presenti. Tra quelli i cui dati sono aggiornati il più “ricco” risulta il Guardasigilli Alfonso Bonafede, con un imponibile di 162.820 euro.
Nel centrosinistra è Matteo Renzi ad avere il reddito 2018 più forte: per lui 796.281 euro. Nel Pd (il segretario Nicola Zingaretti non essendo parlamentare non è presente) emerge il capogruppo al Senato Andrea Marcucci, con 663.859 euro. Tra i ministri Dario Franceschini ha avuto un imponibile di 200.767; dietro di lui il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, con 131.914 euro e il titolare del Tesoro, Roberto Gualtieri, con 104.134 euro.
Tra i ministri del Conte 2 quello con l’imponibile più basso è Enzo Amendola, fermo a 45.753 euro, con il Ministro della Salute, Roberto Speranza davanti a lui con 77.762. Per il neo Commissario Europeo Paolo Gentiloni l’imponibile del 2018 è stato di 152.428, ma nella dichiarazione spiega che nella seconda metà dell’anno, dopo aver lasciato Palazzo Chigi, ha acquistato azioni di varie aziende (Microsoft, Array, Wirecard, Amplifon, Cucinelli, Techno Gym, Bio on Nexi e Adobe) il cui valore nel 2019 è di circa 400.000 euro.