La Commissione Esteri della Camera dei deputati ha ripreso l’esame del provvedimento di ratifica ed esecuzione della Convenzione tra Italia e Uruguay per eliminare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni e le elusioni fiscali, con Protocollo, fatta a Montevideo il 1° marzo 2019. La Convenzione disciplina gli aspetti concernenti la fiscalità diretta nelle relazioni economiche e finanziarie fra il nostro Paese e Montevideo e introduce i presupposti giuridici per l’eliminazione dei fenomeni di doppia imposizione sui redditi e per la realizzazione di un’equilibrata ripartizione della materia imponibile tra i due Stati. Pone inoltre le basi per una cooperazione tra le amministrazioni fiscali, conformemente ai più recenti parametri internazionali, e incorpora i requisiti obbligatori derivanti dalle raccomandazioni del progetto dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico e dell’organizzazione del G20 denominato BEPS (Base Erosion and Profit Shifting) in materia di contrasto dei fenomeni di elusione e spostamento artificioso delle basi imponibili.
Il presidente della Commissione, Paolo Formentini informa che sul provvedimento sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Finanze e Politiche dell’Unione europea. Comunica, inoltre, che la Commissione Bilancio ha nuovamente espresso il proprio parere, rispetto a quello già pronunciato nello scorso mese di ottobre e revocato a seguito della presentazione del disegno di legge di bilancio per l’anno 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022, in quanto provvedimenti comportanti nuove o maggiori spese o diminuzioni di entrate in anni successivi al 2019 e il cui iter non era ancora concluso. Nel nuovo parere la Commissione Bilancio si è espressa in senso favorevole con una condizione, volta a garantire il rispetto dell’articolo 81 della Costituzione, ossia il pareggio di bilancio.
Di conseguenza, il relatore del provvedimento, Santi Cappellani (M5S) illustra l’emendamento formulato di recepimento di tale condizione, che alle minori entrate derivanti dall’attuazione della presente legge, valutate in euro 67.000 annui a decorrere dall’anno 2021, provvede con la "corrispondente riduzione delle proiezioni, per gli anni 2021 e 2022, dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2020- 2022, nell’ambito del programma ‘Fondi di riserva e speciali’ della missione ‘Fondi da ripartire’ dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2020, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Maeci". L’emendamento, su cui esprime parere favorevole anche il vice ministro agli Esteri Marina Sereni, viene approvato all’unanimità dalla Commissione, che affida al relatore il mandato di riferire favorevolmente in Aula.