James Suckling, californiano, nato a Los Angeles è riconosciuto, in tutto il globo, come uno dei più grandi (per tanti il numero 1 assoluto) e influenti critici per quello che riguarda vini e sigari. Ex direttore del celeberrimo 'Wine Spectator' Mr. Suckling è quella che si può definire, senza essere smentiti, la vera voce del vino. Se lo dice Mr. Suckling è tutto autentico... Allora chi se non lui poteva lanciare 'Great Wines of the USA', un evento dedicato al meglio che il vino possa offrire? Bottiglie e aziende vinicole, ovviamente il top, che passano continuamente sotto il suo esame, senza dimenticare che Mr. Suckling parte dell'anno la passa proprio in Italia.
Ma l'appuntamento di Miami, all'interno dello splendido Moore Building, aveva un gusto speciale: doveva eleggere il meglio dell'ultimo decennio. Una decade di vino che Mr. Suckling ha passato assaporando il massimo di tutto il mondo. Una analisi profonda il cui esito ha visto premiata, nella categoria più prestigiosa, quella dedicata alle aziende vinicole, una cantina italiana: Masseto che così si è laureata, a pieni voti e con pieno merito, la migliore degli ultimi dieci anni. Il vino di Masseto è stato osservato, per ogni annata si trasforma in una espressione ossessivamente pura di quello che è poi solo un piccolo vigneto che produce bottiglie che arrivano anche a sfiorare i 2000 dollari l'una. Un vino speciale, unico, il miglior Merlot al mondo.
Mr. Suckling ha un proprio team che gira il mondo e che ha assaggiato oltre 100.000 qualità di vini. Ma il giornalista-critico statunitense è stato anche uno dei primi americani a riconoscere la magia del vino prodotto da Masseto, che solo l'anno scorso ha inaugurato la propria cantina, prima le bottiglie uscivano da un altro nome celeberrimo, Ornellaia, con la quale condivide la stessa proprietà, la famiglia fiorentina Frescobaldi. "Credo che la miglior annata di Masseto sia il monumentale 2001 - ha detto Suckling - il 2001 infatti è un perfetto vino da 100 punti e senza dubbio uno dei più grandi mai prodotti dalla Toscana. È bilanciato da un affascinante carattere di rosmarino, un carattere fruttato che si trasforma in prugna e cioccolato leggero. Le sfumature che arrivano alla narice mi ricordano le camminate nelle vigne Masseto durante una fresca mattina d'estate". E queste sono anche le bottiglie più rinomate, che ovviamente sono anche poche e soprattutto per pochissimi visto che arrivano appunto ai 2000 dollari l'una.
Masseto, questo premio lo conferma, rappresenta un'altra parte di quel made in Italy unico, che porta con sé il top della viticoltura italiana. La vigna Masseto, che si trova a Bolgheri, borgo medioevale reso celebre da Giosuè Carducci, rappresenta il meglio che la Toscana, terra di vini straordinari, può offrire. Sono sei ettari dove passione e dedizione, talento e abilità, danno vita a una straordinaria eccellenza. "Un luogo incontaminato, aspro e primitivo - così lo descrive Axel Heinz, Direttore di tenuta - per nulla facile da lavorare. A vederlo non si direbbe che è in grado di produrre un vino di questo tipo. E non si trova nemmeno nella parte del mondo più adatta per il Merlot. Le condizioni sono sempre estreme, siamo sempre sul filo del rasoio, non è mai scontato che si possa produrre un grande vino. Le viti devono soffrire, ma fino a un certo punto, il rischio di fallire c'è sempre. Ma è un luogo magico in cui è la natura a prendere le decisioni più importanti".
Bolgheri, la 'casa di Masseto, è una frazione di Castagneto Carducci, in provincia di Livorno. È posizionato al centro della Maremma Livornese, sulle ultime propaggini delle Colline Metallifere e la sua caratteristica, per gli amanti del vino, è il rosso: qui si producono nomi straordinari come il Sassicaia di Tenuta San Giusto, poi Ornellaia, Guado al Tasso, Le Macchiole... "Masseto - ha detto Ferdinando Frescobaldi, presidente dell'azienda - è un luogo unico e magico circondato da boschi estesi e baciato dalla brezza del mare nei giorni caldi d'estate. È una terra benedetta con la presenza dell'argilla blu che conferisce al Masseto un carattere inconfondibile". Un territorio che non ha eguali, delimitato da una macchia arancione, unica, e che indica la presenza di un suolo ricco di argille plioceniche.
Ai regali di madre natura si unisce una produzione come si faceva una volta che parte dalla raccolta a mano, un altro passo verso una qualità unica, eccezionale. Senza dimenticare poi che Masseto, il cui debutto risale alla vendemmia 1986, porta nel retro etichette con un codice che permette di identificare, autenticare e rintracciare ogni singola bottiglia. Masseto poi si trova anche su un podio particolare: quello dei vini italiani più costosi ed è normale trovarlo alla britannica Sotheby's, la più celebre casa d'asta al mondo.
Sandra Echenique