Tempestivo e implacabile quando c’è da scampanellare a un citofono di una famiglia tunisina per chiedere se lì abita uno spacciatore, o da impedire arbitrariamente lo sbarco di immigrati, Matteo Salvini viene puntualmente sconfitto quando tenta di forzare la mano. Ha fatto dimettere il governo Conte 1 per ottenere le elezioni ed è rimasto a bocca asciutta con la nascita del governo Conte 2. Ha detto che le elezioni in Emilia Romagna le avrebbe vinte lui ottenendo la crisi del governo giallorosso e le ha puntualmente perdute.
È un gran combattente e non ha ancora finito di far danni e istigare all’odio, ma si rivela uno di quelli che prevalgono nelle battaglie ma perdono puntualmente le guerre. Lo hanno bloccato il PD e le Sardine. Il leader leghista si consola con la crisi dei 5 stelle che è ormai irreversibile. Per adesso è anche lui a beneficiarne insieme con il PD ma deve riflettere soprattutto sulle conseguenze della propria sconfitta. Non ci saranno elezioni anticipate se il governo non farà disastri. Sarà necessaria una nuova legge elettorale che tenga conto della modifica costituzionale che ha ridotto il numero dei parlamentari ed è stata approvata quattro volte quasi all’unanimità.
Ne consegue che saranno le attuali Camere a eleggere il Presidente della Repubblica. Il settennato di Mattarella finisce il 31 gennaio 2022 e ad agosto inizierà il "semestre bianco" durante il quale le Camere non possono essere sciolte. Saranno dunque gli attuali deputati e senatori a scegliere. C’è anche chi sostiene che al Quirinale l’attuale Presidente potrebbe restare per un secondo mandato. Lui per ora lo esclude. C’è tuttavia, lo ripeto, una condizione essenziale perché tutto fili liscio: il Governo in carica deve governare sul serio. Altrimenti questo complicato percorso politico potrebbe essere bruscamente interrotto e Salvini ne approfitterebbe. Non aspetta altro.
CARLO LUNA