Le Italie sono due, forse anche tre. Lo si capisce dagli ultimi dati sul Pil pro-capite pubblicati dall’Istat. Dagli stessi numeri si ricava anche che il Mezzogiorno italiano è, e resta, una delle zone più depresse d’Europa. Cento anni di politica meridionalistica non sono serviti a niente, se ancora oggi si trovano molte città del Sud in stato praticamente comatoso. E non erano solo parole, visto che dei 2500 miliardi di debiti che ha l’Italia, almeno mille sono da attribuire a spese fatte per il Sud: stipendi e sussidi, si pensa, invece di opere. Caccia a dei voti invece che ricerca di sviluppo.
Ma cerchiamo di capirci meglio con qualche numero. La media europea del Pil pro-capite è di 30mila euro. Il Sud italiano non arriva a 19mila, si ferma un po’ prima. In sostanza, il Mezzogiorno italiano se la deve cavare con un reddito che è poco più della metà di quello medio europeo. Nord Ovest e Nord Est, invece, vanno meglio della media europea e viaggiano con un Pil pro-capite che sta fra i 34 e i 35mila euro (quasi il doppio del Sud). Poi abbiamo il caso straordinario di Bolzano, che arriva a un Pil pro-capite di 42mila euro, uno dei valori europei più elevati.
Se si fa la media di tutto, Nord e Sud, si arriva a un Pil pro-capite medio italiano di 28,5 mila euro, di poco inferiore alla media europea di 30 mila. Da questi numeri nasce il sospetto che le Italie siano ormai tre. Il Sud sempre più area depressa, e quasi abbandonata nonostante i proclami ufficiali, Un centro-nord che tutto sommato rientra nella media europea, anche per quanto riguarda servizi, ospedali, scuole, ecc. Infine, ci sono ristrette aree (Bolzano, ma non solo) che ormai vivono ai vertici del benessere europeo.
Che cosa si può imparare da questi numeri? Intanto, che la buona amministrazione locale è importante: a Bolzano saranno anche un po’ noiosi, ma la città sembra uno specchio e nessuno si azzarderebbe a buttare per terra una cicca o un pezzo di carta. I soldi vengono spesi con giudizio. La "politica per il mezzogiorno", seguita fino a oggi manifesta la sua totale inutilità, è sempre stata calata dall’alto ed è servita a niente.
Più interessante, l’esperimento del Monzino, uno degli ospedali milanesi migliori d’Europa, che una volta alla settimana ha deciso di aprire una specie di filiale nel Salento: un modo originale di portare un po’ del benessere, e della cultura sanitaria, del Nord al Sud.
GIUSEPPE TURANI