Dal 2008 a oggi sono più di 900mila gli italiani che hanno lasciato il Paese per cercare lavoro all’estero. Centoventimila negli ultimi tre anni. Il 56% degli espatriati ha tra i 18 e i 44 anni, mentre nel 19% dei casi si tratta di minorenni. Un dato che indica come siano interi nuclei familiari a espatriare. Ma le 101 storie di emigranti del terzo millennio raccolte in "Ciao italia! 101 storie di cervelli in fuga" di Enzo Riboni (Mind Edizioni, prefazione di Paolo Iacci, in libreria dal 6 febbraio) raccontano molto di più: è un vero movimento mondiale quello dei giovani che si sono sentiti limitati dal "local" e hanno scelto il "global" come teatro per i loro studi e per il loro lavoro.
Giovani digitali globalizzati alla ricerca di occasioni di lavoro nel Mondo, migliori di quanto l’Italia riesca a offrire. Ragazzi che hanno salutato casa propria non perché disperati dopo aver bussato a mille porte, ma per dare pieno sviluppo alla loro preparazione. Quindi migranti per libera scelta, per curiosità intellettuale, veri nomadi postmoderni. Più "cervelli in mobilità" che "in fuga". Senza preferenza di genere, visto che le storie raccontate al femminile sono quasi lo stesso numero di quelle al maschile: 50 contro 51. La componente femminile, però, sembra mostrare una maggiore propensione avventurosa o, quanto meno, di "lunga gittata".
Tra i "Globetrotter", cioè tra coloro che vantano il maggior numero di spostamenti in giro per il mondo, le donne sono nettamente in maggioranza: il 65% contro il 35% degli omologhi maschi. Una netta prevalenza femminile si riscontra anche tra chi ha scelto di andare a lavorare o a studiare dall’altra parte del mondo: in Australia siamo al 57% contro il 43% dei maschi. Ogni storia fotografa due istanti temporali: "ieri", con la data della pubblicazione sul Corriere della Sera nella rubrica "Giovani all’estero", e "Oggi", con gli aggiornamenti a fine 2019. Ne scaturiscono così fotogrammi in movimento, filmati che descrivono l’evoluzione di ciascuna vicenda personale e che, nel loro complesso, tratteggiano uno scenario inedito dello stato dei cosiddetti cervelli in fuga e dei trend che caratterizzano il fenomeno.
Enzo Riboni, dopo la laurea in Matematica, ha insegnato nei licei e all’università. Ha però sempre avuto una passione per la scrittura e il giornalismo. Da free lance ha cominciato con Il Manifesto, poi Il Mondo, Capital, Gente Money e, dal 1988, Corriere della Sera, per il quale, nel 2005, ha ideato le pagine Economia & Carriere (ora Trovolavoro), pagine in cui, dal 2008 al 2019, ha curato la rubrica Giovani all’estero. Ha pubblicato Addio per sempre? (Italic Digital Editions, 2013/2015) ed è coautore di Letteratura per manager (Etas, 2008), Le aziende invisibili (Scheiwiller, 2008), Tutto Lavoro 2002 (Etas) e Lavoro in affitto (Zelig, 1999).