"Montalbano y la novela negra" è il titolo dell’incontro dedicato al giallo italiano che si è svolto sabato sera presso l’Espacio Cra a La Floresta, una delle tante attività inserite nel programma della Feria del Libro "Uruguay Te Leo".
La conferenza è stata tenuta da Desirée Conti, direttrice del centro culturale Vissi d’Arte a Montevideo, in dialogo con l’artista Claudio Del Pup per una serata all’insegna della scoperta di una vera e propria eccellenza italiana apprezzata nel mondo. "Con questa iniziativa" -ha raccontato Desirée Conti a Gente d’Italia- "abbiamo voluto dare continuità ad altri eventi organizzati lo scorso anno, uno al festival Semana Negra 2019 e poi un altro realizzato con la collaborazione del Circolo Italiano della Costa de Oro. Visto il grande successo ottenuto abbiamo pensato di riproporlo".
L’incontro della Feria del Libro è stato un lungo percorso sulla storia e gli sviluppi di questo genere letterario in Italia, dalle origini fino ai giorni nostri a cominciare proprio dalla storia della collana "I Libri Gialli" ideata da Lorenzo Montano e pubblicata in Italia da Arnoldo Mondadori a partire dal 1929. Fu proprio a partire dalla diffusione di questa collana che in italiano (caso unico rispetto alle altre lingue) iniziò ad usarsi il termine giallo proprio come dal colore della copertina e in sostituzione della parola poliziesco. Un capitolo speciale è stato poi dedicato al rapporto che si ebbe durante il fascismo con un regime che arrivò -nel 1943- a sequestrare tutti i romanzi gialli perché in contrasto con l’immagine positiva e integra della società italiana.
Diversi gli autori su cui ci si è soffermati dai classici Umberto Eco e Carlo Emilio Gadda fino agli anni settanta con Leonardo Sciascia e Giorgio Scerbanenco per poi proseguire fino al giallo contemporaneo degli anni novanta che ha ripreso con forza il genere come il gruppo 13 di Bologna. Un lungo viaggio che arriva naturalmente fino ad Andrea Camilleri e il suo celebre Commissario Montalbano, un personaggio amatissimo tanto in Italia come all’estero e sui cui si sono concentrati la maggior parte degli interventi del pubblico. Il caso della fortunata serie dello scrittore siciliano è stato lo spunto per affrontare un altro argomento sempre molto attuale, quello della trasposizione cinematografica dei libri: "Montalbano è il migliore esempio a riguardo, un caso ben riuscito. Il fatto di averlo portato sul grande schermo ha aumentato indubbiamente la sua popolarità ma bisogna sempre ricordare la sua origine nel testo scritto e nella straordinarietà del suo autore che ha dato vita a una sua lingua, un "idioletto", ossia un dialetto unisce".
"Da tempo con Vissi d’Arte intratteniamo una collaborazione con Claudio Del Pup" ha raccontato Conti descrivendo le modalità scelte per questi tipi di incontri. "Ci è sembrato molto interessante perché non è una chiacchierata frontale. Lui agisce come mediatore tra me e il pubblico, mi intervista, fa domande e rende più vivace la presentazione. Attraverso questo dialogo il pubblico prende più spesso la parola e partecipa attivamente con domande e considerazioni".
La conferenza della Feria del Libro avrà a breve una sua continuità restando sempre presso l’Espacio Cra a La Floresta. Nel corso della serata, infatti, è stato presentato "Verano con Montalbano", un ciclo di due incontri che consisterà in "un avvicinamento alla lingua e alla cultura italiana attraverso il personaggio del commissario Montalbano" partendo dalla visione di due film della serie: il primo appuntamento è previsto per il 15 febbraio alle ore 19 con "Il ladro di merendine", il secondo il 29 febbraio alle ore 19 con "La voce del violino".
Matteo Forciniti