La vice presidente argentina Cristina Kirchner ha definito gli italiani ''mafiosi per genetica'', affermando che la ''guerra giudiziaria'' che la vede coinvolta ''ha una componente mafiosa'' ''a causa dei discendenti dell'ex presidente'' Mauricio Macri, di origini italiane. Kirchner ha espresso la sua posizione durante la Fiera del libro a L'Havana, ma è stata denunciata dalla Fondazione Apollo che aveva organizzato l'evento per aver ''violato le norme etiche nell'esercizio della funzione pubblica''.
''La componente mafiosa della guerra giudiziaria si è tradotta nella persecuzione dei miei figli e in particolare di Florencia (Kirchner, ndr)", ha detto la vice presidente argentina durante la presentazione del suo libro, 'Sinceramente'. ''Deve essere questa componente mafiosa, che deriva dai suoi antenati, come ha denunciato un noto giornalista nel quotidiano 'Página 12' quando ha parlato della Ndrangheta italiana. Sì deve essere per questi antenati'', ha aggiunto riferendosi a Macri.
Denunciandola per manifestazioni ''italofobiche'', la Fondazione Apollo ha detto che ''le espressioni usate dalla vicepresidente della Nazione presentano un carattere discriminatorio, in quanto attribuisce una sospetta condotta mafiosa di una persona ai suoi 'antenati', come se i comportamenti etici o contrari all'etica non dipendessero dalla libera determinazione degli esseri umani, ma dalla loro discendenza, dalla loro origine etnica''.
E ha aggiunto: ''Contrariamente alla tesi italofobica dell'ex presidente, due dei nostri più grandi leader, che incarnano onestà, distacco personale, protezione del patrimonio dello Stato e disinteresse per il patrimonio straniero e proprio, sono Manuel Belgrano e Arturo Illia, entrambi discendenti di italiani".