Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero esprime solidarietà e vicinanza alla Comunità italiana in Argentina. Appello al titolare del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, nonché Presidente del nostro organismo, Luigi Di Maio, di intervenire. La perdita del buonsenso causa spesso difficoltà insanabili perché affermazioni come quelle espresse dalla vicepresidente della Repubblica argentina, Cristina Fernandez de Kirchner, nei giorni scorsi alla Fiera del libro dell’Avana sono biasimevoli, non solo per la rude gravità offensiva, ma anche per la inaudita generalizzazione di concetti improponibili.
Nel tentativo di porre l’accento sulle rivalità politiche locali con l’ex presidente di origine italiana, Mauricio Macri, si è lasciata andare a un imperdonabile spergiuro contro i nostri connazionali apostrofandoli come "mafiosi per eredità genetica". Il rischio di una crisi diplomatica per un’insensata approssimazione è ipotizzabile. Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero ha ricevuto numerose lettere e messaggi attraverso i social network da parte dei nostri connazionali e italo-argentini residenti nella terra di Peron, indignati e irritati dagli accostamenti infamanti profusi dalla vicepresidente Kirchner nei loro riguardi, nei quali sono contenute sollecitazioni e la richiesta di un intervento diplomatico del nostro governo per un chiarimento e per ristabilire la loro dignità.
Per queste ragioni il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero esprime solidarietà e vicinanza alla nostra Comunità in Argentina e chiede al titolare del Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, nonché Presidente del nostro organismo, Luigi Di Maio, di intervenire per riportare il buonsenso sui binari della tolleranza e per ripristinare i rapporti umani e sociali nel rispetto della nostra storia e delle tradizioni, che meritano gratitudine e riconoscenza per aver contribuito a trasformare quella terra in un paese con un florido e prosperante futuro tra i più avanzati del continente sud americano.
MICHELE SCHIAVONE
SEGRETARIO GENERALE DEL CGIE