I nuovi posti di lavoro ci sono, ma mancano le persone da assumere. E i motivi sono, in parte la mancanza di candidati, in parte il fatto che a presentarsi sono persone non abbastanza qualificate. Un quadro che sta creando non poche difficoltà agli imprenditori, in particolar modo nel Nord Est. La situazione emerge da un’elaborazione effettuata dall’Ufficio studi della Cgia, secondo la quale manca all’appello addirittura il 32,8% delle assunzioni previste.
Su poco meno di 500mila assunzioni previste a gennaio, il 32,8% degli imprenditori intervistati, evidenzia l’elaborazione condotta sui risultati di un’indagine Unioncamere-Anpal, ha segnalato che probabilmente troverà molte difficoltà a "coprire" questi posti di lavoro (poco più di 151.300), il 15,7% a causa della mancanza di candidati e il 13,8% per la scarsa preparazione.
Il problema, spiega il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo, è che "l’offerta di lavoro si sta polarizzando: da un lato gli imprenditori cercano sempre più personale altamente qualificato, dall’altro figure caratterizzate da bassi livelli di competenze e specializzazione". Se per i primi le difficoltà di reperimento sono "strutturali", a causa anche dello scollamento che in alcune aree del Paese si è creato tra la scuola e il mondo del lavoro, prosegue Zabeo, "i secondi invece sono profili che spesso i nostri giovani rifiutano, e solo in parte vengono coperti dagli stranieri".
A livello provinciale le situazioni più problematiche emergono a Nordest: nella provincia di Gorizia il personale di difficile reperimento incide per il 48,1% sulle assunzioni previste, a Trieste il 45,5%, a Vicenza il 44,6%, a Pordenone il 44,2%, a Reggio Emilia il 42,7%, a Treviso il 42,3% e a Piacenza il 40,5%. Tra le figure professionali che scarseggiano di più al Nord vi sono i tecnici informatici, gli addetti alla vendita e gli esperti in marketing, i progettisti, gli ingegneri, i cuochi, i camerieri, gli operai metalmeccanici ed elettromeccanici.
Ma anche al Sud la percentuale media di difficile reperimento è comunque notevole, pari al 27,5%, con punte del 35,7% a Chieti, del 34,4% a Teramo, del 32,5% a Siracusa, del 32,2% a Potenza, del 31,7% a Taranto, del 31,6% a L’Aquila e del 30,6% a Cagliari. Al sud, le professioni di più difficile reperimento, sono cuochi, camerieri, altre professioni dei servizi turistici e, in particolar modo, conduttori di mezzi di trasporto, ovvero gli autotrasportatori.