Aumentare le dosi giornaliere di attività fisica protegge anche da malattie renali croniche. Uno studio pubblicato sul British Journal of Sports Medicine mostra infatti che chi si tiene più in esercizio, ad esempio corre un paio di volte a settimana o cammina per un ora al giorno, ha una probabilità del 9% in meno di sviluppare malattie dei reni rispetto a chi è sedentario.
I reni sono organi importantissimi, non solo per la loro azione filtrante, ma anche perché producono diversi ormoni che servono a regolare la crescita dei globuli rossi e l'equilibrio della pressione del sangue. Nel mondo oltre 800 milioni di persone sono affette da malattie renali e chi ne soffre tende ad avere un maggior rischio di infarti e ictus. Studi precedenti hanno dimostrato che l'esercizio fisico può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, ma non era ancora chiaro se potesse anche aiutare a prevenire problemi ai reni.
I ricercatori dell'Università cinese di Hong Kong hanno seguito quasi 200mila adulti per un massimo di 18 anni e, tra questi, circa 11mila hanno sviluppato una malattia renale cronica. Il team ha scoperto che le persone con bassi livelli di attività fisica, ovvero che camminavano 15 minuti al giorno, avevano il 7% di probabilità in meno rispetto a quelle sedentarie di sviluppare disfunzione renale.
E il beneficio cresceva con l'aumentare della dose: chi ne eseguiva alti livelli, ovvero camminava poco più di un'ora ogni giorno o correva almeno 2 ore a settimana, aveva una probabilità del 9% in meno. "I risultati mostrano che l'esercizio fisico regolare può mitigare il deterioramento legato all'età nella funzione renale e il rischio di malattie renali croniche", ha affermato il co-autore dello studio, Xiang Qian Lao.