Nel 2018 l'export della moda maschile italiana negli Stati Uniti ha raggiunto i 590 milioni di euro. Primo Paese extraeuropeo, quinto nella graduatoria assoluta alle spalle di Gran Bretagna (687), Germania (677), Francia (651) e Svizzera (650). Un ritorno in alto dopo due anni di perdite e anche per questa altalena si può comprendere quanto spazio sia ancora disponibile negli States e l'industria italiana del settore ha la possibilità di poterli riempire. D'altra parte si comincia con un vantaggio non indifferente: la moda italiana, maschile o femminile che sia, ha una larghissima schiera di fan, ma per conquistarli tutti c'è bisogno anche della attività promozionale, perchè come sempre, la concorrenza è tanta. Ecco allora che l'Agenzia ICE, Italian Trade Agency, è entrata in azione con un programma, della durata per ora di un anno, che ha l'obiettivo di conquistare una fetta maggiore del grande mercato USA al fine di agevolare le piccole e medie imprese italiane del settore moda maschile. Si chiama 'Project' il nuovo piano che è stato finanziato, un programma di sviluppo che vuole continuare la strategia, vincente, usata negli anni scorsi per tutta la produzione made in Italy in generale, e che si basa su quattro fattori fondamentali: export negli States per nuove imprese concentrandosi sulla diversificazione geografica, finanziare le campagne di marketing per promuovere e aumentare le vendite dei prodotti italiani, facilitare le partnership con le start up italiane e, per finire, attrarre maggiori capitali stranieri. Con 'Project' le aziende italiane possono contare su un supporto che spazia dalle fiere ai forum agli eventi in-store fino alla attività online (webinar). In Italia il settore moda-tessile comprende quasi 46.000 aziende con 370.000 dipendenti e la prima intenzione della Agenzia ICE è di promuovere la partecipazione delle aziende italiane nelle principali fiere del Nord America. E in cima alla lista adesso c'è Project e l'obiettivo iniziale è di coinvolgere almeno 300 imprese. Sempre facendo riferimento al 2018, l'export, complessivo, della moda italiana nel senso più ampio del termine ha raggiunto gli 8,7 miliardi di euro (cifra che comprende gioielleria, prodotti di bellezza, tessili), una crescita del 10% rispetto ai dodici mesi precedenti e il settore maschile occupa una posizione prominente. Per quello che invece riguarda il fatturato complessivo del 2019, si è arrivati a superare i 67 miliardi di euro, anche se la crescita non è stata particolarmente rilevante, appena lo 0,5% rispetto all'anno precedente. E per quest'anno, tornando all'export, il mercato degli Stati Uniti assume una importanza ancora maggiore, viste le incertezze provocate dal coronavirus (solo un esempio: alla Milano Fashion Week gli operatori cinesi sono calati dell'80% rispetto al 2019) e dalla Brexit. Ma nelle tante cifre che offrono una idea dello stato di salute della moda italiana, nel 2019, secondo le previsioni di Confindustria, le esportazioni delle calzature made in Italy hanno abbattuto la barriera dei 10 miliardi euro con un +6,8%, con gli Stati Uniti che hanno registrato un incremento dell'11,1% in valore raggiungendo gli 845 milioni. E proprio dalle calzature, Micam, la fiera del settore che si organizza in Italia, ha annunciato il prossimo arrivo negli Stati Uniti. Infatti grazie a un accordo siglato con Informa Markets, in agosto, dal 17 al 19, a Las Vegas aprirà le proprie porte Micam Americas che si svolgerà in concomitanza con altre due fiere dedicate alla moda, 'Project e Magic Las Vegas'. Se Aspesi, Loro Piana, Ermenegildo Zegna, Brunello Cucinelli, Giorgio Armani, Dolce & Gabbana, poi Ferrè, Prada, Versace e l'elenco potrebbe continuare all'infinito, sono indubbiamente i brand più conosciuti al mondo anche per la moda maschile, negli States, come in tante altre parti del globo, la passione per il glamour italiano in versione maschile non ha limite. E si va dal classico, spesso rivisitato, ma che non perde mai il proprio fascino, fino alle collezioni 2020 che hanno visto un 'significativo ritorno ai codici della eleganza maschile', senza comunque rinunciare alla tendenza 'streetwear' che ha definito le ultime stagioni del vestire al maschile. Ma qualsiasi sia l'aspetto offerto dalla moda, la presenza italiana è imprescindibile, altrimenti, si sa non sarebbe fashion.

ROBERTO ZANNI