Evento celebrativo, non solo grande, enorme, unico. Degno della forza immortale di un genio, Raffaello Sanzio, nel Cinquecentenario della morte, avvenuta il 6 aprile del 1520, a trentasette anni. Il pittore giovane per sempre avrà la sua mostra nazionale a Roma. Titolo, "Raffaello 1520-1483". Le Scuderie del Quirinale la sede; novanta giorni spettacolari, dal 5 marzo al 2 giugno. Il Raffaello dei record, oltre 70mila biglietti prenotati, 204 le opere provenienti da tutto il mondo, tra dipinti e disegni, in arrivo da cinquantaquattro istituzioni. I costi, poi. Due milioni e 700mila euro la spesa complessiva per l’allestimento della mostra, tre miliardi il valore delle assicurazioni. Oltre cinquecento le pagine del catalogo Skira, stampato in cinquantamila esemplari. Una mostra organica, resa possibile nella realizzazione dalla serrata collaborazione scientifica con la Galleria degli Uffizi Firenze.
L’organizzazione, nella sua globalità, ha fatto sistema. Una squadra vincente, anche col Colosseo e con la Galleria Borghese, che ha rinunciato a incassare il corrispettivo dei prestiti e all’organizzazione di una sua mostra su Raffaello. Siglati accordi con il Vaticano e il Louvre. Come dire, quando gli italiani ci si mettono davvero riescono in tutto. Sarà una full immersion, un’immersione totale, nel magico mondo raffaellesco. Il visitatore ne uscirà con un notevole accrescimento di conoscenze e con gli occhi pieni di godimento. L’idea è nata nel 2017, tre anni fa, in occasione di un incontro programmato del Ministro dei Beni Culturali e il direttore degli Uffizi, Elke Schmidt. Il prestigioso museo fiorentino ha aderito alla proposta con entusiasmo, collaborando con l’invio di più opere del solito. Missione compiuta alla grande sull’asse Firenze-Roma. Il celebre pittore giovane per sempre come garante della pax scoppiata appunto nel suo nome.
Elke Schmidt è perentorio. "Questa mostra va ben oltre tutte quelle fatte finora su Raffaello. E idealmente continua a Firenze: chi visiterà le Scuderie del Quirinale avrà diritto al trentatre per cento di sconto sul biglietto degli Uffizi". Dove, dallo scorso anno, è allestita una nuova sala dedicata al pittore nato a Urbino. La conferma ulteriore di una sinergia riuscita. Il percorso espositivo scelto per la visita della mostra raffaelliana alle Scuderie del Quirinale è curato da Marzia Faietti, già direttrice del Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi, e da Matteo Lanfranchi, direttore delle Scuderie. Come suggerisce il sottotitolo, (1520-1483), il percorso procederà a ritroso. Punto di partenza la morte improvvisa del sublime artista, vissuta a Roma come un tragico evento, e messa in scena alle Scuderie con la riproduzione in scala 1:1 della tomba del Pantheon, realizzata da Factum Fundation.
Dall’Opificio delle Pietre Dure, fresco di restauro, arriva il Ritratto di Leone X, decisamente e meraviglioso iconico. Quella che il direttore degli Uffizi definisce "una straordinaria sinfornia di rossi". Firenze invia anche il San Giovanni Battista, la Velata, la Madonna del Granduca, l’Autoritratto, e una serie di disegni. La National Gallery di Londra ha spedito il Ritratto di Giulio II e Il sogno del cavaliere. Il Louvre è presente con due dipinti fondamentali: il Baldassarre Castiglione e l’Autoritratto con amico. Inoltre tre dipinti di Raffaello tornano in Italia per la prima volta: la Madonna d’Alba della National Gallery di Washington, la Madonna Tempi dell’Alte Phinakothek di Monaco di Baviera e la Madonna della Rosa, proveniente dal Prado.
La modernità di Raffaello trova piena testimonianza alle Scuderie del Quirinale anche attraverso la lettera scritta con Baldassarre Castiglione e indirizzata a Papa Leone X. Arriva dall’Archivio di Stato di Mantova. Tema della storica missiva, la conservazione dei monumenti e la classificazione storica degli edifici romani. Idee messe su carta da Raffaello e lasciate ai postumi prima di morire. Parole che già gettano le basi dell’articolo 9 della Costituzione italiana. La lettera e il suo contenuto rappresentano il testamento dell’umanista Raffaello Sanzio da Urbino, consapevole che la progettazione del futuro è possibile solo mettendo in salvo l’arte. Alcuni capolavori di Raffaello in esposizione a Roma segnano il periodo in cui l’artista cercò di emulare e superare il Leonardo della Gioconda, riprendendone la figura.
La mostra da "Firenze a Roma con Raffaello" è etichettata come l’evento di punta delle celebrazioni mondiali per i 500 anni dalla morte genio urbinate. L’ha messa a regime il comitato presieduto da Antonio Paolucci. Un appuntamento tra i più attesi nel mondo dell’arte. Gli Uffizi sono molto di più di un semplice partner. In esposizione una cinquantina di opere, quaranta delle quali autografe di Raffaello. Un grande meraviglioso bel vedere.