La chiusura degli Stati esteri nei confronti dell’Italia, per la paura di contagio del Coronavirus, è un qualcosa che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non riesce a mandare giù. "Le limitazioni nei confronti dei nostri connazionali al di fuori del Paese – ha detto ieri ospite di una trasmissione televisiva su La7 - sono inaccettabili. Noi stiamo adottando una linea di massimo rigore e di trasparenza".
Secondo il primo ministro martedì si è tenuta una proficua riunione tra il ministro della Salute Roberto Speranza e i suoi omologhi dei Paesi confinanti, in un clima di massima condivisione, su rigore, trasparenza e chiarezza sui dati. E oggi (ieri, ndr) ho avuto una telefonata con il cancelliere austriaco Kurz, che ha apprezzato molto le misure che stiamo attuando". Di certo per il presidente del Consiglio la fretta può essere cattiva consigliera: "Siamo consapevoli che in un momento come questo, per valutare l’effetto contenitivo, c’è bisogno di alcuni giorni. Ma che, allo stesso tempo, "la vita deve continuare in Italia. Non dobbiamo drammatizzare, dobbiamo mantenere un atteggiamento prudente e seguire le raccomandazione che ci vengono dalla comunità scientifica, le regole di condotta che abbiamo diffuso".
Conte è tornato poi sulle parole critiche da lui rivolte verso l’ospedale di Codogno, nel lodigiano, duramente contestate dal governatore della Lombardia Fontana. In pratica, il premier ha cercato di placare gli animi: "Non è il momento delle polemiche, non era questa l'intenzione. Non estrapoliamo una frase. Concentriamoci su quanto dobbiamo fare e riconosciamo il grande lavoro che tutti stanno facendo, anche a Codogno. Abbiamo un personale sanitario e un sistema sanitario eccezionale".
Conte ha poi parlato di quelle Regioni, come le Marche, che sembrano seguire una propria direzione autonomamente. Prese di posizioni che non piacciono a Palazzo Chigi: "Se ognuno assume iniziative per conto proprio, si crea confusione nel Paese. Sulla Sicilia che ha deciso per la chiusura delle scuole a Palermo e Messina: "Chiudere le scuole ha un impatto sul sistema produttivo". In merito alle misure prese per contrastare il Coronavirus, per Conte sono molto rigorose e di massima cautela sia per contenere il virus che l’infezione. "Ma sono misure – ha poi spiegato – flessibili e quindi di settimana in settimana possono cambiare".
Conte ha quindi confermato la telefonata intercorsa con il leader della Lega Matteo Salvini dopo le burrascose liti delle settimane scorse: "Matteo aveva cambiato alcuni numeri di telefono, mi ha comunque detto che avrebbe inviato un appunto a nome della Lega per il varo di alcune misure. Se sono osservazioni buone, anche se arrivano dall’opposizione, di certo le porterò al tavolo, fermo restando che le forze di maggioranza stanno lavorando da giorni per contrastare anche l'impatto economico negativo che arriva da questa emergenza".