Sicuramente neanche i giovani organizzatori della Prima Giornata della Calabria di Montevideo intitolata "LA FESTA CHE CI UNISCE" si sarebbero immaginati un successo del genere. Un migliaio di connazionali, moltissimi giovani, si son dati appuntamento davanti alla Sede di un’Associazione Italiana che, negli anni 60, per un anno, è stata l’associazione regionale italiana più grande del mondo, con oltre 4.000 soci: l’Associazione Calabrese. Il "sangue giovane" ha avuto una splendida idea e dalla commissione giovanile guidata da Nicola Nocito e Fabrizio D’Alessandro, Segretario della Commissione Direttiva, è partito un movimento che è sfociato in una Sagra incredibile con balli, canti, spaghettate, struffoli, limoncello e ogni genere di espressione di italianità.
Varie associazioni presenti, come Abruzzesi, Veneti, Lucani, Friulani, e tante altre, come l’Associazione Calabrese di Buenos Aires che ha portato 11 ragazzi discendenti di calabresi e il loro corpo di ballo. Anche noi di GENTE D’ITALIA abbiamo avuto il nostro stand molto visitato da tutti. Sicuramente il grande assente è stato il COMITES di Montevideo che non ha appoggiato l’iniziativa, anche se due membri come Mendez e Renato Palermo (calabrese DOC) non sono mancati all’appuntamento. "Dobbiamo ringraziare prima di tutto GENTE D’ITALIA per questa iniziativa – ci dice Nicola Nocito, il grande impulsore di questa iniziativa assieme a tutti i giovani calabro-uruguaiani- Dobbiamo ringraziare anche l’Ambasciata d’Italia che ci ha fatto da link con tutte le associazioni italiane, la "Intendencia de Montevieo" che ci ha permesso di chiudere l’isolato dove abbiamo realizzato la sagra e un po’ tutte le associazioni amiche che, non solo hanno presentato i loro prodotti e le loro tradizioni, ma anche ci hanno aiutato economicamente a realizzare questo sforzo".
Anche il Segretario dell’Associazione Fabrizio D’Alessandro è stato uno dei pilastri di questa festa. "Da tre mesi faccio parte del Consiglio Direttivo della nostra associazione e la prima cosa che abbiamo deciso è di fare una festa della comunità. Non puó essere che non esista una festa per tutti gli italiani. Siamo decine di migliaia in Uruguay ma quelle feste moltidudinarie che facevano i nostri genitori o i nostri nonni non ci sono più e questo non è possibile. Molti ci prendono in giro e ci dicono che non ci siamo, ma si, noi ci siamo e abbiamo deciso che dovevamo prendere l’iniziativa, L’iniziativa è di noi giovani ma perchè vogliamo rendere omaggio a coloro che hanno fondato la nostra associazione, che oggi hanno 100 anni come il nostro Sarubbo che ne ha 99, ma molti se ne sono andati e dobbiamo ricordarli e rendere loro un omaggio".
Dall’Argentina è giunto un gruppo di 11 giovani calabro-argentini rappresentando l’Associazione Calabrese di Buenos Aires, una delle più grandi del mondo. Ci raccontano Maria Nistrapace e Nicola Nicosia: "Abbiamo avuto contatto con i giovani dell’Associazione Calabrese di Montevideo poco tempo fa, ma subito ci siamo capiti e la nostra associazione ci ha dato il via libera per poter partecipare con il nostro balletto folklorico. Noi facciamo feste simili anche in Argentina come "Buenos Aires celebra Calabria" e fra poco anche "Buenos Aires celebra Italia". Secondo il rappresentante del COMITES Renato Palermo, un calabrese di nascita, questo tipo di iniziative è fondamentale: "Sono molto contento perché questo tipo di iniziative stimola al resto della collettivitá. Stimola, soprattutto ai giovani discendenti che hanno bisogno di un rapporto più stretto con i propri antenati che hanno fondato queste associazioni regionali o ricreative".
Forse il più bell’incontro è stato con Maria Arena, seconda Presidente del COMITES dell’Uruguay negli anni 80 e 90 che, ai suoi 83 anni, non è voluta mancare a prescindere del suo delicato stato di salute. Lo è stato specialmente per me perché, durante 14 anni ho diretto con lei il Patronato INCA dell’Uruguay-. "Caro Stefano, non sai che soddisfazione poter assistere a questa festa. Come sai ho fatto parte del primo Consiglio Direttivo di questa associazione, il mio vincolo con l’Associazione Calabrese è da sempre. Vedere tanti giovani che ho anche visto nascere, per me, oggi è veramente commovente." Anche per noi di GENTE D’ITALIA è stata una grande occasione per riaffermare la nostra presenza e a dir la verità, siamo molto contenti per aver sentito, da vicino, l’amore della nostra comunità nei nostri confronti.
STEFANO CASINI