Fermi tutti. Anche dalla Toscana non si muove nessuno, tutti costretti a diventare stanziali. Non si esce e che nessuno si azzardi a farlo. Evidentemente però entrare si può. Comunque l’hanno fatto in tanti nei giorni scorsi, portandosi dietro il rischio di diffondere l’epidemia esplosa con sinistro fragore nelle zone rosse.
Quindicimila arrivi dal Nord in Toscana, la maggiore parte a popolare alberghi e seconde case in Versilia e in Maremma. Quindicimila migranti, ma nulla a che vedere con i disperati in cerca di morsi di vita e di esistenza in Italia. Dal Nord del Paese non arrivano in barconi, non sbarcano dalle navi della disperazione: vengono con qualsiasi mezzo. In auto preferibilmente. E invadono, infischiandosene dei consigli a muoversi e delle disposizioni governative, divenute nei giorni particolarmente restrittive. "Così il sistema collassa", avverte indignato il governatore della Toscana, Enrico Rossi. "Tornatevene alle vostre case", rivolto a quelli, tanti, quindicimila, che ritengono di aver raggiunto la meta, infrangendo le regole. Protestano a voce alta i sindaci della Versilia, della Maremma, dell’Elba. Indignati e allarmati da incredibili flussi di persone scappate dalle zone di super rischio del Nord, dalla Lombardia e dalle quattordici province chiuse.
Lo sbarco in massa in Toscana ad occupare alberghi, ma soprattutto case vacanze, altrimenti vuote in questo periodo dell’anno. Vacanzieri da Covid-19, gente che si è rifugiata in Versilia e in Maremma per sfuggire al clima di tensione delle zone arancione e rosse. Lombardi, veneti, emiliani, marchigiani. Il governatore Rossi chiederà provvedimenti al Governo. La protesta fonda su una grave preoccupazione: l’afflusso incontrollato che sfugge ai centralini delle Asl, a cui chiunque sarebbe tenuto a rivolgersi prima di mettersi in isolamento domiciliare. Il rischio non è rappresentato solo dal pericolo di contagi, ma può diventare anche la causa del default del sistema. "Serve responsabilità", invoca il governatore della Toscana. Dopo aver chiuso con un’ordinanza la chiusura degli impianti sciistici dell’Amiata. Postata con tanto di foto la presenza di molti vacanzieri sciatori presenti sugli impianti domenica scorsa. Già, domenica scorsa sulle spiagge della Maremma, della Versilia e della Liguria, confortate da splendido sole e da temperatura primaverile. Folla di persone, gente proveniente appunto dalle zone rossa e arancione. Un’invasione come nelle domeniche d’estate.
"Domenica sembrava ferragosto, erano in migliaia sul lungomare e in pineta, chi arriva non resta in casa", s’indigna anche il sindaco di Cecina, Samuele Lippi, che chiede l’adozione del coprifuoco come "unica soluzione, la situazione è grave, va chiuso tutto fino al picco epidemico". Molte zone della Toscana sono invase da un turismo beffa. Attesi come manna nei mesi estivi, gli arrivi ora si trasformano in minaccia. Cento autodenunciati in Versilia, campeggi e aree camper pieni a Cecina. Intasati e irraggiungibili i centralini delle Asl, i migranti falsi turisti provenienti dalle zone rosse non riuscivano a mettersi in contatto col personale sanitario. Hanno chiamato, per segnalare la loro presenza, Comuni, ospedali, la stessa Regione. Assicurano azioni severe, drastiche, il presidente Rossi e l’assessore regionale alla Sanità.
"Un conto è venire in Toscana per motivi di salute, di lavoro, o per necessità, un altro è stare qui in vacanza in un momento in cui a ogni italiano è chiesto di fare la propria parte con senso civico". I non residenti, non avendo oltretutto un medico di famiglia, finirebbero in ospedale, invece di essere protetti. Quando occorre evitare spostamenti, prendere d’assalto i luoghi di villeggiatura mette in serio pericolo la salute dei cittadini". Nell’intento di mettere fine ai flussi anomali di turisti migranti lombardo-veneti dalle zone rosse e arancioni in Toscana, il governatore Rossi ha incontrato gli albergatori. La richiesta è questa, secca, non negoziabile: non accogliete persone provenienti dalle aree a rischio e invitare chi è già ospite negli hotel a tornare a casa loro. Una volta terminata questa fase di dura totale emergenza, la Toscana promuoverà una serie di iniziative per accogliere al meglio i vacanzieri. Ma ora che l’intero Paese è zona rossa, come intende regolarsi la Toscana?
Controlli ancora più stretti e spostamenti limitati, evitando che il fenomeno del pendolarismo, possa raggiungere le alte punte dei giorni scorsi. "I casi di coronavirus in Toscana dimostrano che sono legati ai primi dodici Comuni della Lombardia", assicura l’assessore alla sanità Stefania Saccardi. "È impressionante che nell’area della Toscana nord-ovest, quella della costa dove ci sono le case delle vacanze di molti che provengono dalle zone rosse: registrati settantasette casi". Mentre nel centro della Toscana i casi di infezione da Covid-19 sono cinquantacinque. I cinesi messi in quarantena 1.500. Il loro comportamento viene definito esemplare. È già un successo comunque finisca questa brutta terribile storia.
Franco Esposito