L’Uruguay e il Venezuela sono fino al momento le uniche due nazioni sudamericane dove non si sono registrati casi di covid-19, il coronavirus partito dalla Cina e che negli ultimi giorni ha messo in quarantena l’Italia intera arrivando a essere considerato come pandemia da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Pur coscienti che l’eventuale arrivo del virus in Uruguay sarà inevitabile, le autorità sanitarie uruguaiane ripetono di mantenere la calma e invitano la popolazione a evitare allarmismo ingiustificato come ha affermato il direttore generale del ministero di Salute Pubblica Miguel Asqueta negli ultimi interventi: "È quasi inevitabile che il virus arrivi anche qui. In ogni caso il paese è preparato ed è stato già previsto un piano d’intervento. Come sappiamo tra i nostri vicini in Argentina e Brasile ci sono casi abbastanza limitati rispetto a quanto sta succedendo altrove. Stiamo continuamente monitorando il caso italiano e in particolare la situazione di alcune zone del nord dove c’è una maggiore diffusione".
Secondo Asqueta è dunque "più probabile" che un possibile ingresso del virus in Uruguay "possa arrivare dall’aeroporto di Carrasco -dove c’è un intenso traffico con l’Europa- rispetto alle frontiere terrestri". Bisogna precisare che a differenza di quanto stanno facendo altri paesi l’Uruguay non sta effettuando nessun controllo ai passeggeri in arrivo ma ha allestito una sala speciale all’interno dell’aeroporto. "Se venite dal nord Italia restate a casa come misura cautelare": questo l’appello del ministero della Salute rilanciato continuamente nelle ultime ore. "Stiamo ricevendo tante domande da parte di persone rientrate nei giorni scorsi dall’Italia, in particolare dalla zona di Verona. Ci chiedono cosa fare se le persone con cui hanno avuto contatto in Italia adesso hanno il coronavirus. Anche a loro diciamo che l’unica soluzione adesso è quella di restare a casa e di rispettare le indicazioni. Naturalmente se appaiono i primi sintomi bisogna avvisare subito i medici ma senza recarsi al pronto soccorso".
Sarebbero due, attualmente, i casi sospetti di un possibile primo contagio in Uruguay secondo le prime informazioni trasmesse con cautela dal ministero che ha analizzato oltre una settantina di pazienti subito scartati: "Stiamo ancora studiando due casi sospetti che sono relazionati entrambi con il nord Italia. O perché sono appena rientrati da lì o perché hanno avuto contatto con persone delle zone infette". Nell’Uruguay che si prepara a ricevere il paziente zero, intanto, è già iniziata la solita campagna di fake news attraverso i messaggi che circolano su WhatsApp e il resto dei social che da giorni annunciano un falso primo caso nella doppia versione: si tratta di un italiano oppure di un uruguaiano appena rientrato. La campagna della paura è appena cominciata.
Matteo Forciniti