Secondo l’Osservatorio mondiale della sanità la pandemia da Coronavirus "è ancora controllabile, anche se non si può combattere un virus se non sai dove si trova. Ciò significa che è necessaria un'attenta sorveglianza per trovare, isolare, testare e trattare ciascun caso al fine di spezzare le catene di trasmissione". Ma affinché si possa fermare il contagio, bisogna agire senza perdere ulteriore tempo. Prima si blocca il contagio, meglio è per tutti. Più si ritarda, più il tutto diventa di difficile gestione se non impossibile. Proprio per questo ieri Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, ha chiesto a tutti i Paesi di adottare una strategia comune. In primis, tutti oramai devono arrivare preparati all’emergenza: "Vi sono ancora 77 Paesi e territori senza casi segnalati e 55 che hanno riportato meno di 10 casi. E tutti i Paesi con casi hanno aree non interessate. Avete l'opportunità di mantenere così la situazione, dunque occorre preparare il personale e le strutture sanitarie". Ma in questo momento "siamo profondamente preoccupati per il fatto che alcuni Paesi non si stanno approcciando a questa minaccia con il livello di impegno necessario". Il responsabile dell'Oms ha sottolineato che i paesi devono adottare un "approccio globale adatto alla situazione, con il contenimento come pilastro centrale" e ha invitato i paesi a "trovare un giusto equilibrio tra protezione della salute, prevenzione degli effetti economici e sociali e rispetto dei diritti umani". Secondo Walter Ricciardi, membro dell'esecutivo dell'Oms e consulente del ministero della Salute, bisognerà cominciare ad "abituarsi a una guerra lunga. La Sars che era meno contagiosa finì verso maggio-giugno. Questa è molto più contagiosa della Sars e io ho l'impressione che, se ci va bene e collaboriamo tutti quanti insieme, dovremo arrivare all'estate. Tanto bisognerà attendere prima di tornare ad avere una vita normale". Secondo Ricciardi la dichiarazione di pandemia da parte dell’Oms "serve proprio per far capire che tutti i Paesi devono fare qualcosa altrimenti non se ne esce e l'Italia è stata la prima a sollecitare un cambio di passo". Per Ricciardi comunque i primi risultati dal nuovo decreto di Giuseppe Conte si vedranno non prima di due settimane: "Questa settimana aumenteranno, poi caleranno. È essenziale che altri paesi si allineino a quello che l'Italia sta facendo". Poi la doccia gelata: "Rispetto a quello che è successo nei giorni scorsi, con movimenti di persone da nord a Sud Italia e assembramenti pazzeschi nei luoghi della movida, credo ne pagheremo le conseguenze la prossima settimana, quando finirà il periodo di incubazione del virus. Mi preoccupano particolarmente Roma e Napoli".