Non è stata una domenica positiva in termini di numeri. Già, quelli forniti dal capo dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli ieri pomeriggio non sono per niente incoraggianti, ma tutto sommato si sapeva che stiamo entrando nella settimana che probabilmente porterà al picco massimo. Comunque, cifre alla mano, sono 20603 le persone attualmente contagiate dal virus, con 2.853 unità in più rispetto a sabato. Ma dall’inizio dell’emergenza sono state 24.747 le persone infette, cifra cui vanno sottratte le 1.809 vittime e i 2.335 guariti. Di certo la giornata di ieri ha fatto registrare il maggior numero di decessi in un giorno: 368, un triste primato. "Stiamo monitorando questi dati", ha detto in sede di conferenza stampa il presidente dell'ISS Silvio Brusaferro, che però ha preferito con pronunciarsi sullo stato della curva dell’epidemia. In terapia intensiva sono 1.672 (+344) i pazienti, mentre i ricoverati con sintomi sono 9.663 (+2.237) e 9.268 (+3.067) i positivi in isolamento domiciliare. La situazione più difficile si trova sempre in Lombardia, dove ieri si sono registrati 1.587 positivi in più che portano il totale a 13.272. "I ricoveri in ospedale – ha spiegato l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera - sono 4.898, quindi 602 in più rispetto a sabato. C’è una crescita costante, ma non esponenziale". La buona notizia? "In terapia intensiva aumentano solo di 25, 757 in totale, un dato molto più ridotto rispetto alla media di 45 ma non cantiamo vittoria, anche perché i decessi sono 1.218, con una crescita di 252", la chiosa dell’assessore. Ma torniamo al presidente dell'Istituto superiore di sanità Brusaferro che ha avuto parole d’elogio per come l’Italia sta comunque trattando il contagio: "Altri Paesi europei adottano ora misure analoghe alle nostre e che conosciamo come le più efficaci nel modificare la curva epidemica. Confidiamo in un'azione sinergica". A chi gli ha domandato se ci fosse un posto sicuro dove potersi ‘riparare’, Brusaferro ha testualmente detto: "Non c’è un punto nel nostro Paese o in Europa dove ci si possa rifugiare. L'unico modo è quello di rispettare le regole". Come quella di lavarsi spesso le mani: "Abbiamo dati sperimentali sui Coronavirus che mostrano come possano sopravvivere in tempi che vanno da qualche ora a qualche giorno su superfici diverse. Laddove non vengano esposti a disinfezione ma anche elementi come sole, pioggia, intemperie". Poi un plauso a chi da settimane sta lavorando all’interno della sanità italiana: "Ricordo come in tutto il territorio, ma in questo momento soprattutto dove la circolazione del virus è molto elevata e le persone ricoverate sono moltissime, occorra dire grazie all'impegno eroico di tutti i colleghi, medici, professionisti, volontari che quotidianamente lavorano per garantire la migliore assistenza, anche a costo della loro vita". L’appello finale di Brusaferro: "Questa emergenza è una realtà che riguarda tutta l’Italia, nessun cittadino può sentirsi esonerato e non coinvolto in questa sfida. L'appello è a rispettare tutte le misure, anche nei territori dove oggi i casi sembrano minori. Tutto per evitare scenari critici".
STEFANO GHIONNI