Lo sport si è fermato per il coronavirus, ma la difficile emergenza non ha fermato la solidarietà dei campioni italiani. Dal calcio al basket, dal motociclismo al rugby, sono tantissimi i gesti concreti in favore di chi sta soffrendo in questi giorni, soprattutto in Lombardia. Inter, Milan e Atalanta sono in prima linea. Dai nerazzurri sono arrivate 300 mila mascherine da consegnare alla Protezione Civile, oltre a una donazione di 100 mila euro al Dipartimento di scienze biomediche dell'ospedale Sacco di Milano, mentre i rossoneri e la Fondazione Milan hanno consegnato 250 mila euro all'Areu Lombardia (Azienda Regionale Emergenza Urgenza), devolvendo un giorno dello stipendio di calciatori e dirigenti.
La squadra bergamasca, rappresentante di una città e una provincia che sono state messe letteralmente in ginocchio dall'emergenza, ha donato 50 mila euro all'organizzazione umanitaria Cesvi, che ha lanciato una raccolta fondi per sostenere l'ospedale di Bergamo. Anche il Monza di Berlusconi ha voluto contribuire donando 50 mila euro all'ospedale San Gerardo, il più importante della Brianza. La Juventus, colpita in prima persona con la positività di Rugani e Matuidi, sta raccogliendo donazioni per l'acquisto in Regione Piemonte di dispositivi medici e altri supporti alle strutture sanitarie e al personale medico. Raccolti finora quasi 400 mila euro, mentre Leonardo Bonucci insieme alla moglie Martina Maccari ha donato 120 mila euro alla Città della Salute di Torino, permettendo di acquistare due ecografi portatili e circa 50 maschere filtranti a circuito d'aria.
Federico Bernardeschi ha lanciato una raccolta in favore dell'ospedale Humanitas Gradengo di Torino, mentre Andrea Petagna della Spal ha totalizzato oltre 200 mila euro con una campagna di crowdfunding in favore degli ospedali pubblici italiani, con il milanese Niguarda in prima fila. Impegnati anche il Parma in favore dell'Ospedale Maggiore cittadino (100 mila euro donati) e la Sampdoria, oltre ai tifosi del Genoa, per il San Martino del capoluogo ligure, mentre il torinista Simone Zaza, originario della Basilicata, ha raccolto quasi 40 mila euro per gli ospedali della sua regione, mentre Lorenzo Insigne ha donato 100 mila euro al reparto di terapia intensiva del Cotugno di Napoli.
In campo anche Roma e Lazio, sia per sostenere la raccolta del sangue in regione, carente negli ultimi tempi, che per aiutare gli ospedali impegnati nell'emergenza. La società giallorossa ha collezionato oltre 1.900 donazioni totalizzando oltre 250 mila euro a supporto dei medici dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, mentre volti noti biancocelesti come Francesco Acerbi e Marco Parolo hanno lanciato un appello a donare il sangue. Anche campioni che hanno fatto la storia della Roma sono impegnati, con Francesco Totti che insieme a Dash ha donato 15 macchinari per il monitoraggio dei pazienti in terapia intensi va allo Spallanzani, mentre Daniele De Rossi, insieme alla moglie Sarah Felberbaum, è andato a donare il sangue al San Camillo. Anche la FIGC è impegnata con la campagna #leregoledelgioco e con un contributo da 100 mila euro allo Spallanzani.
In prima linea anche il basket con il patron dell'Olimpia Milano Giorgio Armani che ha donato 1 milione e 250 mila euro agli ospedali Sacco e San Raffaele di Milano, all'Istituto dei Tumori milanese, allo Spallanzani di Roma e a supporto dell'attività della Protezione Civile e Pietro Aradori della Fortitudo Bologna che ha lanciato una raccolta fondi per l'ospedale civile di Brescia. Gli assi del motociclismo hanno dato altrettanto un contributo, come Valentino Rossi che ha sostenuto l'azienda ospedaliera Marche Nord, mentre Francesco Bagnaia ha avviato assieme al suo fan club una raccolta fondi in favore della Città della Salute di Torino.
Bel gesto anche da parte della società L'Aquila Rugby Experience School, che non ha dimenticato la solidarietà ricevuta undici anni fa dai tifosi della Curva Nord dell'Atalanta durante il terremoto del 2009, ed ha donato all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, oltre che alla terapia intensiva dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila, la quota che avrebbe dovuto destinare alla partecipazione di un torneo a Milano.
di ELIDA SERGI