Miami chiude le spiagge. E sembra una follia. Ma è tutto vero. A South Beach, nel tratto più popolare e frequentato, dalla 5ª alla 15ª strada, non si può più andare in spiaggia. Vietato. Ci sono i poliziotti a controllare. È un altro degli effetti più evidenti del Coronavirus. Una misura alla quale le autorità sono state costrette. Infatti, con lo Spring Break sempre più vicino, le vacanze di primavera, con l'anticipata chiusura di scuole e università per il propagarsi del COVID-19, migliaia di studenti avevano colto l'occasione per passare il tempo sulle larghe, estese e popolarissime spiagge di Miami Beach. Così mentre nel mondo e negli States cresceva a dismisura la preoccupazione per questa peste del terzo Millennio, i notiziari in tv mostravano migliaia di ragazzi che, incuranti degli avvertimenti e degli appelli, continuavano a divertirsi con bagni di sole e di mare. Così in Florida, e ovviamente anche qui non sono mancate le proteste, è arrivato il divieto.
Le spiagge pubbliche di Miami Beach, ma anche di Fort Lauderdale sono state chiuse al pubblico. E lo stop ufficiale per South Beach è partito da lunedì dopo la pubblicazione delle misure prese dal City Manager di Miami Beach Jimmy L. Morales. "Dopo la dichiarazione dello 'Stato di emergenza - si legge - datato 12 marzo, con la presente ordino e promulgo le seguenti misure di emergenza aggiuntive che saranno ragionevolmente e necessariamente attuate in risposta a questo stato. 1) Parchi e spiagge. Tutte le spiagge pubbliche (comprese le concessioni pubbliche sulla spiaggia) dalla 5th Street fino alla 15th Street compresa saranno chiuse. Vietate le ristorazioni sulla spiaggia da parte dei concessionari comprese quelle relative agli hotel. Sarà chiuso il Lummus Park. Ogni assembramento di 10 o più persone vietato. Tutti i parchi cittadini, gli edifici ricreativi e le strutture al coperto chiuse. Tutti i programmi, giochi, pratiche, gite, eventi del City Parks and Recreation devono essere annullati...".
E si tratta solo dell'inizio di una lunga serie di divieti, c'è nell'area anche un coprifuoco notturno, dalla mezzanotte alle 5 del mattino, anche se il più sintomatico resta ovviamente quello delle spiagge. E Miami Beach, come ormai sta succedendo adesso in tutte le città statunitensi e di buona parte del mondo, si sta trasformando in una città fantasma: anche perché, solo un altro esempio delle precauzioni che sono state prese, i grandi parcheggi, pubblici e privati, sono stati chiusi ai non residenti. Una misura questa che è come una costrizione a non andare in città, perché poi esiste, oltre a quello vero notturno, anche una specie di coprifuoco virtuale, con ristoranti e bar obbligati a chiudere alle 10 di sera e costretti a operare al 50% delle loro capacità. Vietato avere più di 250 clienti contemporaneamente, chiusi anche tutti quei bar, caffè che utilizzano il suolo pubblico dei marciapiedi. Misura quest'ultima che è stato prorogata fino al 12 aprile.
"Non si tratta di una reazione esagerata - ha sottolineato a Fort Lauderdale, che ha seguito la stessa strada di South Beach, il sindaco Dean Trantails - ma solo un modo per fermare il propagarsi del COVID-19 nella nostra comunità. Tutti noi dobbiamo fare la nostra parte per salvare la vita dei nostri residenti, ospiti e chi opera nei servizi di primo soccorso". Nelle direttive sono escluse quelle attività che sono fondamentali per la vita del cittadino, dalle farmacie ai supermercati, poi ospedali, servizi medici, eccetera. "È semplice: anche nella nostra città le cose non possono andare avanti come al solito - ha detto Dan Gelber, sindaco di Miami Beach - il COVID-19 è una minaccia qui come ovunque. Semplicemente non possiamo in questo momento ospitare raduni e assembramenti. Le nostre misure hanno il chiaro intento di inviare un messaggio: lo Spring Break è cancellato, tutti, anche i giovani che sono a casa da scuola, devono accettare che esistono questi problemi di salute e sicurezza. Siamo orgogliosi della nostra industria nel settore alberghiero, della ospitalità e anche preoccupati per l'influsso che ci sarà sulle nostre imprese e sui nostri lavoratori, ma non possiamo mettere queste preoccupazioni al di sopra dei rischi per la salute che sono davvero reali".
Chiude la capitale dello Spring Break, la festa, spesso pazza, che ogni anno porta nel South Florida migliaia di ragazzi da ogni parte degli Stati Uniti. E non a caso proprio Miami Beach è riconosciuta come la 'capitale dello Spring Break. Ma non in questi giorni, sperando, come in ogni angolo del mondo che tutto si possa riaprire il più presto possibile.
Roberto Zanni