Hola, soy Andrea Suárez Torelli de Uruguay. Podría ayudarme con mi árbol genealógico? Leí un artículo en diario La Gente d Italia. Atte. Andrea Suarez
Caro Signor Andrea Suarez, con le sue informazioni, posso fornire notizie sul suo cognome. Il cognome Torelli è diffuso in tutta l'Italia peninsulare: sono circa 1623 sparsi in 526 comuni. I Torelli sono divisi in famiglie presenti nelle seguenti regioni: 496 in Emilia-Romagna, 25 in Umbria, 205 in Lombardia, 15 in Veneto, 172 nel Lazio, 13 in Trentino Alto Adige, 151 in Toscana, 10 in Molise, 135 in Puglia, 9 in Friuli Venezia Giulia, 107 in Piemonte, 5 in Basilicata, 84 in Abruzzo, 4 in Sardegna, 79 nelle Marche, 3 in Calabria, 59 in Campania, 2 in Valle d’Aosta e 49 in Liguria. Dovrebbe derivare dall'aferesi di diminutivi di nomi come Salvatore, Vittore, Nestore, Ristoro o Astore o anche derivare da toponimi quali Masi Torello (FE), Torello di Melizzano (BN), Torelli di Mercogliano (AV), Torella del Sannio (CB), ecc.
I Torelli sono stati un'antica famiglia italiana, originaria di Ferrara, che ebbe per qualche tempo in signoria. Si diramò in molte città d'Italia (Fano, Bologna, Firenze, Foligno, Forlì, Napoli e Pavia), in Francia e in Polonia. I rami italiani furono ascritti alle nobiltà di varie città e possedettero molti titoli e feudi, tra i quali la contea di Guastalla e di Montechiarugolo del 1428 e il titolo di marchese sul cognome per diploma del Re di Polonia del 19 luglio 1747. Un ramo della famiglia, stabilitasi in Polonia, prese il cognome Poniatowski; a tale ramo appartenne l'ultimo re di Polonia Stanislao II Augusto Poniatowski. Un’altra famiglia di questo cognome è quella che nel 1203 troviamo con un tale Attolino, di Viviano, ricoprire carica di massaro del Comune, carica che allora era affidata solo ai nobili.
Fin da tale epoca, la famiglia dette illustri personaggi. Citiamo: Simone, celebre medico nel 1250. Fra altri personaggi degni di nota troviamo Giuseppe Torelli (Verona, 22 aprile 1658 – Bologna, 8 febbraio 1709) un violinista e compositore del periodo barocco. Fratello del noto pittore Felice Torelli, è principalmente ricordato per il suo contributo allo sviluppo del concerto grosso e del concerto solista e per le sue composizioni per archi e tromba. La sua formazione ebbe probabilmente avvio nella città natale, sotto la guida del concittadino Giuliano Massarotti. Le prime notizie sulla sua attività professionale risalgono al 15 maggio 1676, quando suonò il violino durante una funzione del Vespro presso la chiesa di Santo Stefano a Verona. Dall'estate 1683 prestò servizio come violinista presso la Cattedrale di Verona. Si trasferì a Vienna, ma già nel 1700 Torelli era stanco di Vienna; sofferente di ipocondria e depressione, desiderava tornare in Italia. Nulla sappiamo del suo viaggio, tuttavia nel febbraio 1701 lo ritroviamo a Bologna, insieme al fido Pistocchi, nelle liste dei musicisti della rinata Cappella musicale di San Petronio (diretta da Perti), ora con un ruolo e trattamento contrattuale adeguato alla popolarità internazionale acquisita. Torelli morì a Bologna l'8 febbraio 1709. Fu noto sia in Italia che all'estero per il suo virtuosismo violinistico.
Altri personaggi famosi sono: Carlo Torelli (Arona, 16 febbraio 1904 – Arona, 4 marzo 1994) politico esponente del Partito Popolare, della Resistenza e Senatore per tre legislature; Giuseppe Torelli (Verona, 3 novembre 1721 – Verona, 18 agosto 1781) matematico e letterato, ha studiato giurisprudenza all'Università di Padova e ha conseguito il dottorato in questa materia. Dal momento in cui ereditò una fortuna considerevole, a Verona si dedicò agli studi delle scienze, in particolare matematica, ma anche storia, filosofia, arte, antiquariato e letteratura. Apprese il greco, il latino, l'ebraico, l'inglese, il francese e lo spagnolo. Ricordiamo anche Ruggiero Torelli (Napoli, 7 giugno 1884 – Monfalcone, 9 settembre 1915), matematico, figlio di Gabriele, anch'egli illustre matematico, e di Amalia Fergola. Si laureò alla Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1904. Fu assistente di Francesco Severi in geometria proiettiva all'Università di Parma (per un anno) e all'Università di Padova. In seguito insegnò la stessa materia alla Normale di Pisa come assistente di Eugenio Bertini e poi come professore incaricato. Studiò in particolare la geometria algebrica e le funzioni non razionali dei punti di una superficie di Riemann. Dopo l'entrata in guerra dell'Italia nel primo conflitto mondiale, fu chiamato alle armi e inviato al fronte con il grado di Sergente. Morì nelle retrovie per un attacco cardiaco, durante i preparativi della battaglia dell'Isonzo. La causa fu forse dovuta al fatto che, nonostante indisposto, volle comunque partecipare alle esercitazioni. È noto principalmente per aver formulato il "teorema di Torelli" sulle curve lisce e proiettive, a cui è collegata la "mappa di Torelli".
Pier Felice degli Uberti
Presidente Istituto Araldico Genealogico Italiano