I rapporti internazionali, le telefonate ai sindaci in prima linea, i contatti con il governo e quelli con le opposizioni. Sergio Mattarella segue dal suo studio al Quirinale la battaglia contro il coronavirus con grande attenzione, avendo come unico obiettivo la salute dei cittadini e la tenuta del Paese, sia quella economica che quella sociale. Per questo ha sollecitato più volte nei giorni scorsi tutti i protagonisti che dalle istituzioni e dalla politica possono combattere l’epidemia e restare uniti con senso di responsabilità.
Lo ha fatto condividendo le scelte del governo a cui ovviamente lascia la dovuta responsabilità esecutiva; lo ha fatto telefonando la scorsa settimana a Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. E al termine di un week end di decisioni e polemiche, ha ricevuto una nuova telefonata del leader del centrodestra Matteo Salvini, dopo che questi, insieme a Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, aveva sollecitato un incontro e chiesto l’apertura delle Camere. Sull’ultimo punto il presidente della Repubblica non ha poteri di intervento, anche se i contatti con i due presidenti sono frequenti e l’identità di vedute sulla necessità di non interrompere i lavori parlamentari assoluta: e proprio ieri Roberto Fico ha chiamato il premier e ottenuto la sua disponibilità a riferire all’aula di Montecitorio sulle decisioni assunte in questi giorni.
Il Capo dello Stato poi, al telefono con il leader leghista, ha avuto orecchie attente alle rimostranze delle opposizioni per la scarsa disponibilità al dialogo dimostrata a loro avviso da Giuseppe Conte. E poco dopo il colloquio con il Colle, è giunta una telefonata a Salvini anche da palazzo Chigi per mettere in agenda già nel pomeriggio un incontro del premier con i leader del centrodestra. Molti hanno letto in questo timing una sollecitazione dal Quirinale a palazzo Chigi a riaprire il canale di dialogo con le opposizioni, ma dal Colle assicurano che il Presidente si è limitato ad annunciare a Salvini che a stretto giro sarebbe giunta la convocazione di Conte.
Una convocazione, spiegano ancora al Colle, già decisa dal governo e considerata naturale nel momento in cui si compiono scelte drastiche come chiudere le fabbriche, scelte davanti alle quali le parti sociali si sono divise e continuano a dividersi. Nei prossimi giorni, poi, si comincerà a lavorare a un decreto ‘Aprile’ che aiuti l’economia a reggere la crisi e a ripartire appena sarà possibile e servirà dunque il massimo di coesione anche tra maggioranza e opposizione, pur nella differenza di identità politiche. Una condivisione che Salvini ha interesse che sia limitata solo a questa emergenza tanto che il colloquio chiesto al Colle non aveva altri fini che il riaprirsi del dialogo sulle scelte per contrastare il coronavirus.
Dunque il monitoraggio del Capo dello Stato sulla situazione prosegue, al Colle giungono i dati dell’epidemia, le richieste delle regioni e dei comuni più colpiti, molte decisioni del governo gli vengono anticipate e tutte sono state condivise, ora si attendono ancora giorni cruciali, con una tiepidissima speranza data dai numeri forniti dalla Protezione civile sulla possibilità che le misure messe in campo possano fermare il contagio. La raccomandazione di Mattarella a tutti, istituzioni, partiti e attori sociali, resta comunque sempre la stessa, restare uniti e rassicurare i cittadini che con l’impegno di tutti l'Italia ce la può fare, evitando polemiche sterili e atteggiamenti di chiusura, agendo insieme per il bene del Paese.