Michael Rubin oggi è un miliardario. Nemmeno cinquantenne, la sua fortuna ha cominciato a crearla con Fanatics, oggi l'azienda leader nel mondo nella vendita online di articoli sportivi. È cresciuto a Lafayette Hill, in Pennsylvania, figlio di un veterinario e di una psichiatra. Ma oggi è anche co-proprietario dei Philadelphia 76ers, una delle 30 franchigie della NBA oltre che dei New Jersey Devils, e qui dal basket si passa all'hockey su ghiaccio della NHL.
Ma adesso anche lo sport si è dovuto fermare, tutto, a cominciare da quello più importante e seguito. Allora anche l'attività di Michael Rubin, e della Fanatics ha dovuto dire stop? Non esattamente perchè l'azienda, che ha la sua sede principale a Jacksonville in Florida, appena il Coronavirus si è trasformato in un mostro troppo grande anche negli Stati Uniti, ha deciso, subito, sì di fermare la produzione di maglie, divise sportive, ma di non chiudere la propria fabbrica. Se in questo momento i fan non stanno certo pensando di acquistare le maglie dei propri idoli, e proprio nel periodo in cui la MLB, la lega di baseball, lo sport principe per gli americani, avrebbe dovuto iniziare la nuova stagione, Michael Rubin ha tenuto accesi i motori dei suoi stabilimenti, per dedicarsi però alla produzione di mascherine, tanto cercate, e divise per medici e infermieri.
Sospese la catena di montaggio delle maglie, con il tessuto poliestere che di solito si usa per le divise sportive, adesso Fanatics sta aiutando soprattutto gli ospedali, della Pennsylvania e degli stati vicini. L'idea è venuta in un attimo a Michael Rubin mentre guardava in TV come il COVID-19 stesse avanzando implacabile, un po' dappertutto. Così in un attimo ha deciso di trasformare una delle sue fabbriche, quella di Easton in Pennsylvania, una superficie di quasi 34.000 metri quadrati, in un avamposto per la lotta al virus. E quasi contemporaneamente ecco la chiamata del St. Luke's Hospital di Bethlehem che gli chiedeva se era possibile, nei propri stabilimenti, la produzione delle tante ricercate, quasi introvabili oggi, mascherine.
Poi anche il governatore della Pennsylvania, Tom Wolf, assieme a procuratore generale Josh Shapiro con una affermazione ben precisa: "Lo stato ha necessità di mascherine e divise per infermieri e medici". In un attimo Fanatics ha realizzato un prototipo, per entrambi i prodotti, che subito è stato approvato dall'agenzia di stato per le emergenze e dalla scorsa settimana Fanatics ha interrotto la produzione di maglie, divise, canotte delle squadre delle diverse leghe professionistiche USA, dalla MLB alla NBA, per far uscire dai propri capannoni ciò di cui in questo momento c'è maggior necessità. E nel frattempo Rob Manfred, commissioner della lega di baseball, gli dava l'ok per cambiare produzione.
"Abbiamo milioni di metri di tessuto che servono per le divise da baseball - ha raccontato Mr. Rubin - e ho chiesto a Manfred cosa ne pensasse se le avessimo usate per mascherine e divise per gli ospedali. Immediatamente mi ha detto: 'Fantastico. Voglio che si faccia subito. La cosa più importante è che dobbiamo aiutare gli eroi che sono in prima linea e il baseball può giocare un ruolo in questo'...". Così con il sostegno del commissioner la produzione di divise da $300, per la MLB e Nike, è stata sospesa. Adesso Fanatics spera di poter far uscire dal suo stabilimenti almeno 15.000, tra mascherine e divise, al giorno.
E anche se il governatore Wolf ha detto che la Pennsylvania pagherà per questa nuova, e così necessaria, produzione Rubin ha risposto che, assieme alla MLB, consegneranno le uniformi agli ospedali che ne hanno maggiore bisogno, gratuitamente, dalla Pennsylvania al New Jersey fino a New York.
Il proprietario di Fanatics ha una fortuna valutata da Forbes in 2,3 miliardi di dollari e ha detto che alla sua azienda costerà circa 3 milioni di dollari questa nuova produzione mentre un milione saranno i pezzi che verranno realizzati nei prossimi mesi. E se ci fosse nel frattempo ancora qualcuno che volesse una divisa da baseball nuova di zecca edizione 2020? "Penso che potrebbe averla - ha concluso Rubin - ma non ne sono sicuro. Quando si tratta di Fanatics che si mobilita nella lotta contro il Coronavirus, siamo meno preoccupati nel produrre i nostri articoli sportivi e molto più impegnati su quello che riguarda salvare delle vite umane".
di ROBERTO ZANNI