Caro Direttore, é davvero con grande rispetto - e anche con affetto - che ti faccio giungere i miei rallegramenti per questo doppio traguardo raggiunto da “Gente d’Italia”: 22 anni nel mondo e 15 in Uruguay! Sembra ieri quando venisti nel mio ufficio della RAI per chiedermi consiglio sul progetto di portare il tuo giornale in questo Paese.
E credo che ormai molti giá conoscono quale fu la mia risposta: “Direttore, ma lei é pazzo?”. La mia frase fu comunque rapidamente travolta dal tuo entusiasmo, che consentí in poche settimane che il progetto si convertisse in realtá. AE mentre in Uruguay gli ultimi 15 anni hanno visto la inesorabile caduta di tante importanti istituzioni italiane (l’Ospedale Italiano, la Camera di Commercio, l’ICE e naturalmente anche la RAI, il cui vecchio e sporco cartellone penzola all’angolo della Avenida 18 d Julio e Rio Negro a ricordare in forma deturpata ció che fu), Gente d’Italia non solo ha messo radici ogni volta piú solide, ma continua una incontenibile ascesa, che permette ricevere oggi - in modo quotidiano - le notizie e i commenti sulle realtá del nostro Paese, attraverso il giornale piú importante e diffuso in Uruguay, qual é “El Pais”.
Come espressione della mia ammirazione verso il tuo giornale, voglio fare un unico commento: rappresenta per noi italiani un vero e proprio veicolo di democrazia, perché troviamo nelle sue pagine tutti i fatti e tutte le visioni politiche, che fanno la realtá del nostro paese.. Il tuo giornale non é né di destra, né di sinistra; non ti sei piegato né agli interessi degli uni, né a quello degli altri. E questo é davvero il grande successo ético e democrativo di Gente d’Italia, il “nostro” quotidiano!
JUAN RASO