Gente d’Italia ha consentito di realizzare il sogno della mia vita. Fin da bambino infatti desideravo fare il giornalista e divoravo le pagine sportive di Repubblica, il quotidiano che mio padre portava a casa ogni giorno. Alcuni anni fa, quando ho scelto di trasferirmi in Uruguay, andare alla ricerca di un giornale italiano dove poter lavorare è stato un istinto naturale. Nella mia esperienza personale c’è una parola che riassume bene la sfida portata avanti in tutti questi anni da Gente d’Italia all’interno del panorama della stampa italiana all’estero: professionalità. Me lo ha insegnato il direttore Mimmo Porpiglia e cerco di metterla in pratica ogni giorno.
Sottolineo questo concetto proprio perché a volte è difficile farlo capire in un contesto come quello della collettività italiana in Uruguay. Una collettività sofferente che però ha trovato in questo giornale un prezioso alleato come dimostrano i numerosi messaggi d’affetto ricevuti in questi giorni. Per molte persone Gente d’Italia rappresenta uno strumento per mantenere un senso di appartenenza attraverso il legame affettivo con quella patria lontana che -a essere sinceri- gli ha voltato miseramente le spalle e di cui oggi sembra quasi vergognarsene. Per altri rappresenta una possibilità molto utile per poter continuare a restare in contatto con una lingua da difendere per necessità.
Per quanto mi riguarda so che con il mio lavoro posso contribuire a dare la visibilità che merita chi si batte da solo e con enormi sacrifici per diffondere un po’ di cultura italiana in Uruguay e questo mi rende soddisfatto. Tuttavia, accanto a questo tipo di giornalismo di "servizio" mi sento di sottolineare anche un altro aspetto che Gente d’Italia porta avanti fieramente fin dalle sue origini: la denuncia, l’essenza di questo meraviglioso mestiere. Denuncia nel raccontare la verità sempre e comunque anche quando questa verità può risultare scomoda per il potere, tanto a destra come a sinistra.
"Sono sicura di voler fare qualcosa per le altre persone usando il giornalismo, ecco tutto" scriveva la giornalista Anna Politkovskaja uccisa nella Russia di Putin per raccontare verità scomode. Faccio mie queste parole per augurare un buon compleanno a Gente d’Italia, a chi rende possibile tutti i giorni la continuazione di questa splendida avventura.
Matteo Forciniti