Prima di presentare l’emendamento, al D.L. "Cura Italia", che forniva uno scudo penale anche ai dirigenti amministrativi – oltre che a medici e infermieri impegnati sul caldissimo fronte corona virus- gli zelanti proponenti, di destra e di sinistra, avevano evidentemente saputo e quindi scoperto la porcheria che era stata fatta. Centinaia di pazienti ancora positivi al covid-19, trasferiti senza alcuna precauzione negli ospizi e in ricoveri per disabili, solo per "alleggerire" la pressione sugli ospedali al collasso.
È l’oggetto delle indagini delle Procure di tutta l’Italia settentrionale ma che riguarda anche le regioni centro-meridionali. A quei dirigenti amministrativi, che in fondo sono soprattutto mandatari politici, andava assicurata l’impunità, perché era chiaro che quei trasferimenti in strutture occupate da soggetti fragili, equivalevano a gettare un cerino acceso in un pagliaio.
E infatti l’incendio è divampato. Un numero enorme e vergognoso di decessi sono stati provocati dalla leggerezza e dalla incompetenza dei manager della celeberrima sanità della Lombardia. Era una scelta politica prima che disumana, ed era quella di salvaguardare il management lombardo perché potesse continuare la narrazione farlocca di alcune regioni all’avanguardia in campo sanitario, di modelli da esportare ovunque, realizzati attraverso l’impegno e la competenza di una classe dirigente politica al di sopra di tutte le altre.
Perché poi fossero note le ragioni per cui il modello di autonomia regionale differenziata fosse divenuto oramai una strada obbligata, dando un senso alla sempreverde ideologia leghista per cui è vero che viene prima l’Italia, ma il Nord Italia viene un po’ prima. Meglio che non si indaghi dunque. Meglio non si scopra che il risultato delle scellerate scelte politiche operate hanno colpito il nord come il sud. E che in campo sanitario, soprattutto, non vi è alcuna ragione che giustifichi alcuna differenziazione con le relative autonomie incontrollate di spesa. Ora i morti sono troppi. Non è più possibile affossare tutto. Ma ci hanno provato.
Antonio Buttazzo