Sette giorni intensi. Per il governo si preannuncia una sorta di tour de force tra Camera e Senato con appuntamenti 'cruciali'. La prossima settimana potrebbe trasformarsi in un vero e proprio banco di prova per la tenuta della maggioranza e, a ricaduta, dello stesso esecutivo. Nel giro di pochi giorni, infatti, il governo dovrà superare diverse 'prove': dall'informativa del premier Giuseppe Conte sulla trattativa in Ue e, dunque, sul controverso Mes - anche se il governo non dovrà affrontare lo scoglio del voto, visto che l'Aula del Senato prima e quella della Camera dopo non saranno chiamate ad esprimersi su delle risoluzioni - alla fiducia sul Cura Italia, passando per il voto sulla richiesta del governo di un nuovo scostamento di bilancio, così da liberare le risorse necessarie per varare il decreto di aprile, dove servirà tassativamente la maggioranza assoluta: 161 sì al Senato e 316 alla Camera. Il tutto proprio mentre la maggioranza continua a fibrillare sul Fondo salva Stati e sembra ormai definitivamente naufragato il tentativo di dialogo con le opposizioni, tanto che al momento non appare scontato il sì del centrodestra al nuovo aumento del deficit, come invece avvenuto lo scorso 11 marzo, con un voto unanime del Parlamento.
MARTEDÌ L'INFORMATIVA DI CONTE AL SENATO E POI ALLA CAMERA
Andando con ordine, si parte martedì 21 aprile, con l'informativa di Conte al Senato. L'appuntamento è alle 15 (salvo diverse decisioni che potrebbe assumere l'Assemblea di palazzo Madama in occasione del voto sul calendario, non essendoci stata unanimità in capigruppo). Riflettori puntati sull'intervento di Matteo Salvini. Ma, soprattutto, sugli interventi di M5s e Pd, le cui posizioni sul Mes restano distanti, con i primi nettamente contrari al ricorso al Fondo, e i secondi invece favorevoli ad utilizzare i 37 miliardi per la sanità. Alle 17,30 il presidente del Consiglio replicherà l'informativa alla Camera. Il clima che si vivrà nei due passaggi in Aula sarà sicuramente indicativo di quanto accadrà nelle prossime settimane.
MERCOLEDÌ IL SENATO VOTA IL NUOVO AUMENTO DEL DEFICIT, SERVE LA MAGGIORANZA ASSOLUTA
Sarà molto importante, poi, l'esito della giornata di mercoledì 22 aprile: l'Aula del Senato, infatti, dovrà votare l'autorizzazione chiesta dal governo al nuovo scostamento di bilancio. L'Assemblea si riunirà nel primo pomeriggio: dopo l'intervento del governo (la scorsa volta è stato il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ad illustrare la relazione) si aprirà il dibattito sulle risoluzioni e, quindi, si procederà con il voto. Se le opposizioni dovessero confermare la linea di collaborazione decisa in occasione del primo voto sul deficit, il rischio numeri al Senato non si porrà. Discorso diverso, invece, se le opposizioni dovessero votare contro o, comunque, non votare a favore della risoluzione di maggioranza che autorizza lo scostamento. A quel punto, sarà necessario 'racimolare' tutti i voti possibili per superare l'asticella della maggioranza assoluta. Il presidente dei senatori di Iv, Davide Faraone, riferendo della riunione della Conferenza dei capigruppo, ha detto: "La Lega ha minacciato di non votare lo scostamento di bilancio in Aula la prossima settimana come ricatto contro il governo sul Mes. Un fatto gravissimo". Nella maggioranza si danno per certi i voti favorevoli di Forza Italia, che finora ha mantenuto una linea meno barricadera nei confronti del governo, soprattutto sul Mes, con Silvio Berlusconi che si è detto favorevole. Secondo alcune fonti parlamentari, se dovesse proseguire lo scontro aperto con il premier, Lega e FdI potrebbero scegliere di astenersi per non votare contro. Ma è prematuro al momento fare previsioni, tanto più su un voto necessario per liberare risorse da destinare all'economia del Paese. Difficile, quindi, che alcune forze politiche assumano una posizione nettamente contraria. Da calendario deciso dalla Conferenza dei capigruppo, il turno della Camera sarà invece venerdì 24. Stesso discorso: per l'ok allo scostamento serviranno almeno 316 voti favorevoli.
GIOVEDÌ VOTO DI FIDUCIA ALLA CAMERA SUL CURA ITALIA
Una volta superato il banco di prova dell'Aula e dei numeri sullo scostamento, un'altra 'prova' attende il governo: tra mercoledì e giovedì, infatti, a Montecitorio si voterà la fiducia sul decreto Cura Italia. I numeri alla Camera non impensieriscono la maggioranza, ma si tratterà anche di capire, qualora dal governo non dovessero arrivare le aperture annunciate sugli emendamenti, quale atteggiamento assumeranno le opposizioni, se di scontro totale o di critica moderata. Giovedì Conte al vertice Ue - E proprio mentre l'Aula di Montecitorio affronterà il voto di fiducia, Conte sarà impegnato nella difficile trattativa in sede Ue, con i riflettori puntati sulle decisioni in merito al Mes. Infine, come anticipato, l'intensa settimana si chiuderà venerdì con il voto della Camera sullo scostamento di bilancio. La scorsa volta, inizialmente le tempistiche delle due Assemblee erano differenti, poi si decise per un riallineamento e il voto si svolse quasi in contemporanea tra Camera e Senato.