Buenas tardes, Les escribo para saber si pueden informarme si en Canelli, sigue habiendo familiares lejanos de mi bisabuelo por parte materna, Bosca Pablo Oreste, que emigró de Italia a Argentina. Les adjunto el certificado que tengo y espero su respuesta. Muchas gracias ante todo, Mariano Gándola
Gentile Signor Mariano Gandola, ho fatto ricerche sul suo bisnonno materno, ma purtroppo non sono ancora on line i documenti di stato civile relative a Canelli sul sito Antenati (il link di riferimento per una consultazione è questo: http://dl.antenati.san.beniculturali.it/v/Archivio+di+Stato+di+Asti/Stato+civile+italiano/ Canelli/) dove sappiamo essere nato il suo bisnonno Paolo Oreste Bosca. Quindi posso fornire solo dati di omonimi della famiglia Bosca. Il cognome Bosca lo troviamo presente in Italia ancora in 71 comuni particolarmente in Piemonte, più precisamente abbiamo 200 famiglie così distribuite: 134 in Piemonte, 32 nel Lazio, 10 nella Lombardia, 8 in Liguria, 5 nelle Marche, 3 in Toscana e Veneto e 2 in Valle d’Aosta, mentre c’è solo una famiglia in Campania, Emilia Romagna e Sicilia. Vi sono ancora 2 famiglie Bosca a Canelli, che potrebbero essere suoi lontani parenti.
Il cognome Bosca dovrebbe derivare da un soprannome legato al vocabolo bosco, cioè di uno che fa il boscaiolo o abita nei pressi o all'interno di un bosco. Tracce di questo cognome si trovano a Sondalo nella seconda metà del 1700 con il Notaio Matteo fu Domenico della Bosca. Come già detto, è specifico del piemontese, tipico dell'area che comprende torinese, astigiano e cuneese. Fra i personaggi famosi di questo cognome troviamo Pietro Paolo Bosca, nacque nel 1632 da Giovanni Francesco, milanese, conseguita la laurea in teologia nel seminario di Milano, entrò nella Congregazione degli oblati. Dopo aver insegnato retorica per dieci anni nel seminario di Monza, passò, nel 1657, allo stesso insegnamento in Milano. Nel 1667 la famiglia Borromeo, della cui protezione il Bosca si avvaleva, lo designò come prefetto della Biblioteca Ambrosiana, al posto del defunto F. B. Ferrari. Nel 1668 propose a F. Ughelli una serie di correzioni al quarto volume dell'Italia sacra, in vista della edizione di un'appendice a quest'opera che poi non uscì. Il Bosca restò al governo dell'Ambrosiana sino al 1680 ed ebbe il merito di ristabilire nel 1669 l'Accademia d'arte, già fondata da Federico Borromeo nel 1625 e presto decaduta, e di sistemare, riordinandolo, il Museo naturale di Manfredo Settala. Nel 1680 fu fatto protonotario apostolico e arciprete del capitolo di Monza. Ivi morì il 22 aprile 1699.
Andrea Bosca (Canelli, 14 luglio 1980) è un attore italiano. Diplomatosi presso la scuola del Teatro Stabile di Torino diretta da Mauro Avogadro, nel 2004 segue un corso di perfezionamento diretto da Luca Ronconi. Nel 1998 debutta in teatro con L'amore per sempre, omaggio a Giovanni Testori, a cui seguono numerosi altri lavori teatrali. Nel 2004 appare su Rai Uno nella miniserie tv Don Bosco, regia di Lodovico Gasparini, dove interpreta il ruolo di Enrico. Nel 2006 partecipa alla serie Raccontami, in cui è coprotagonista con il ruolo di Guido Albinati; nello stesso anno gira il film Altromondo per la regia di Fabio Massimo Lozzi. Vince il Premio Giovani al festival Primavera del Cinema Italiano di Cosenza per la sua interpretazione in Noi credevamo. Prenderà parte a diverse fiction affiancando Vanessa Incontrada e Lino Guanciale, interpretando Cornelio Grandi ne La dama velata, Fabrizio Del Corso in Non dirlo al mio capo, Enrico Labriola ne Il capitano Maria e Jonas Sala in La porta rossa. Nel 2016 prende parte a una puntata della serie televisiva kolossal anglo-italiana I Medici.
Giulio Giovanni Bosca (Torino, 3 febbraio 1990) è uno sciatore alpino italiano. È fratello di Guglielmo, a sua volta sciatore alpino di alto livello. Luigi Bosca (Neive, 4 agosto 1945) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista, attuale allenatore dei Pulcini della Golfodianese. Con le sue 273 presenze (264 delle quali in campionato) è il calciatore con il maggior numero di partite disputate con la maglia dell'Imperia. Infine, è rimarchevole una delle più importanti aziende per la produzione di spumanti italiani ovvero la Bosca di Canelli, nata nel 1831, come impresa vitivinicola piemontese a conduzione familiare. Nel corso della sua lunga storia, ha saputo rinnovarsi pur rimanendo profondamente legata alla tradizione, mossa dalla forte spinta verso l'internazionalizzazione che, ancora oggi, rappresenta uno dei capisaldi della strategia aziendale. Fondata da Pietro Bosca è giunta oggi ai suoi 188 anni di attività. Ancora gestita è dalla stessa famiglia che per 6 generazioni ha portato il nome dello spumante italiano in ogni parte del mondo. La passione per le "bollicine" è nata tra le "cattedrali sommerse" dello spumante Bosca, dal 2014 tutelate dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Pier Felice degli Uberti
Presidente Istituto Araldico Genealogico Italiano