La pandemia di coronavirus come le Torri Gemelle: minaccia anche la salute mentale. Sono 75mila gli americani che potrebbero morire a causa di abuso di droghe o alcol e suicidio, mentre in Italia la Società degli psichiatri prevede che 300mila persone in più faranno richiesta di cura. I disturbi riguardano soprattutto l’ansia post-traumatica per i lutti, le perdite, il danno economico e l’incertezza per il futuro. Tra le conseguenze, non solo ansia e disturbi del sonno ma anche abuso di alcol e di sostanze stupefacenti, violenza domestica e dipendenza dal gioco d’azzardo. Avremo in Italia un terzo dei pazienti in più rispetto ai 900mila già in carico. Svilupperanno disturbi psichici e faranno richiesta di aiuto ai servizi di salute mentale. I primi segnali di questa ondata stanno già investendo la rete di assistenza con un preoccupante impatto. Se questo problema non viene affrontato con interventi mirati, rischia di condurre il tessuto sociale a una grave sofferenza psichica, con un rischio concreto di aumento della povertà".
A lanciare l’allarme a livello mondiale è l’Organizzazione mondiale della sanità, che ha inserito l’assistenza ai malati mentali tra le priorità da gestire. Le segnalazioni sono in aumento ovunque, ha chiarito il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus alla rivista World Psychiatry: "In molti Paesi, i servizi di salute mentale nella comunità hanno smesso di funzionare. Tuttavia oltre il 20% degli adulti di oltre 60 anni ha condizioni mentali o neurologiche precarie. Le strutture di assistenza a lungo termine per le persone con condizioni problematiche di salute mentale (ad esempio ospedali psichiatrici e residenze per le persone con demenza) sono luoghi in cui le infezioni possono essere particolarmente difficili da controllare. La cura e la protezione dei diritti umani dei residenti in tali strutture devono far parte di qualsiasi risposta all’emergenza di salute pubblica".
Secondo gli esperti, il disagio mentale dei prossimi mesi sarà paragonabile a quello seguito all’attentato alle Torri Gemelle. In Australia i ricercatori stimano un aumento dei suicidi del 50% nei prossimi cinque anni e hanno portato il ministero della Salute a stanziare 300 milioni di euro per evitarlo. Negli Stati Uniti, scrive Lancet, "i suicidi sono aumentati già in passato durante l’influenza spagnola del 1918-1919 e negli anni della crisi economica del 2008. Ora il timore è che si possa ripetere lo stesso scenario".