La crisi economica dovuta all’emergenza sanitaria in Uruguay rischia di aggravare ulteriormente le problematiche degli italiani in difficoltà. A lanciare l’allarme è il Coasit (Comitato di Assistenza per gli Italiani) che a breve lancerà una campagna per raccogliere fondi da destinare alle ceste solidali con alimenti e prodotti di prima necessità. "Abbiamo già iniziato la settimana scorsa con la prima consegna di diverse ceste e continueremo a farlo anche nelle prossime settimane" ha raccontato a Gente d’Italia la presidente del Coasit Elena Bravin.
Un impegno, questo, che per l’ente di assistenza rappresenta un grande sfida non priva di difficoltà: "Quello che abbiamo fatto fino ad ora è stato possibile grazie all’utilizzo dei nostri fondi ottenuti grazie ai proventi locali ma con questa disponibilità economica non possiamo fare molto. Ecco perché a breve manderemo una lettera alle associazioni della collettività italiana per chiedere un aiuto invitando la gente a collaborare. Già alcune persone e alcune associazioni ci hanno fatto delle donazioni spontanee ma speriamo di poter raccogliere ancora molto di più".
Il terremoto provocato dal Covid 19 farà sentire i suoi effetti anche sulla vita del Coasit che oggi si interroga su come fare per portare avanti le sue attività nonostante l’impossibilità di organizzare eventi: "Questo sarà un anno difficile dato che dovremmo rinunciare alle nostre tradizionali attività come il bingo solidario o il pranzo dei nonni, tutte iniziative che in passato ci consentivano di poter raccogliere fondi da utilizzare poi insieme ai finanziamenti del governo italiano. In ogni caso noi cerchiamo di continuare a fare il possibile con le risorse che abbiamo perché -oggi più che mai- c’è bisogno di assistenza".
Elena Bravin che è anche la responsabile del patronato Acli avverte che dopo due mesi di emergenza sanitaria la situazione in Uruguay è estremamente difficile come evince dagli assistiti del Coasit che sono un quarantina di connazionali: "Il momento che stiamo vivendo è abbastanza complicato e tra i nostri assistiti la situazione è molto delicata. Lo capiamo quando consegniamo le ceste alle persone. Mi ha colpito molto, ad esempio, il caso di una signora anziana che era già vittima di violenza domestica dentro casa e faceva piccoli lavoretti informali. Per i settori della popolazione più vulnerabili questa crisi sarà ancora più problematica e avrà conseguenze ancora più drammatiche. L’isolamento dei più anziani inoltre rischia di peggiorare le condizioni psicosociologiche. Chiediamo a tutti di segnalarci casi di connazionali in difficoltà che saranno analizzati insieme al consolato".
Matteo Forciniti