"Ma quali interessi stiamo toccando?" Questo l’interrogativo de "La Gente d’Italia" dopo le reazioni per aver semplicemente, doverosamente evidenziato la grande cifra stanziata per la realizzazione della nuova struttura che dovrà accogliere il Consolato di Montevideo. Da giornalisti, da cittadini, non è forse lecito chiedersi come sia possibile, in un momento di grande criticità per il mondo intero, utilizzare la modica cifra di un milione di euro a fronte, ad esempio, di tanti cittadini in attesa di poter tornare in Italia? Ovviamente, non si tratta di sminuire l’importanza di poter usufruire di servizi consolari efficienti, ma non sarà certo una grande struttura a poter sopperire a carenze dovute, magari, alla mancanza di personale. Una doverosa "inchiesta" per evitare, in questo particolare momento, uno spreco di denaro pubblico, quindi, ma a quanto pare di "interessi" che girano intorno a questa vicenda, "La Gente d’Italia" ne sta toccando parecchi visto che subito sono arrivate minacce e querele. E per fortuna, anche attestati di solidarietà e forti prese di posizione di tanti politici, di diversi schieramenti, come quella dell’Onorevole Andrea Delmastro Delle Vedove (Presidente della Giunta per le Autorizzazioni - Camera dei Deputati, Capogruppo Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale in Commissione Affari Esteri) che ha presentato un’interpellanza e un’interrogazione "perché appare di somma urgenza la necessità di fugare ogni possibile dubbio in merito agli interessi del Sottosegretario Merlo nel settore costruzioni in Sud America".

Onorevole, lei ha presentato il 17 maggio un’interrogazione al Ministro degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale in relazione alla costruzione del nuovo Consolato a Montevideo: quali sono state le motivazioni alla base di questa interrogazione?

"La motivazione principale è quella della reazione spropositata, inaspettata, inaccettabile del Sottosegretario Merlo alla notizia apparsa su ‘La Gente d’Italia’ e poi ripresa da me, notizia che la ‘Gente d’Italia’ coraggiosamente, e ancor più doverosamente, ha portato alla luce, ovvero che in piena emergenza Covid-19, il Sottosegretario Merlo ritiene importantissimo realizzare una struttura per il Consolato come prima cosa, e non ritiene di agire secondo le priorità dei cittadini ma preferisce agitare querele nei confronti della stampa. Credo si tratti di un atteggiamento totalmente sbagliato, primo perché invece di chiarire una serie di legittimi dubbi avanzati da ‘La Gente d’Italia’ e rispondere politicamente alla questione se non sia meglio, lo ripeto, in piena emergenza Covid-19 pensare ai concittadini, arrivano solo minacce di querele, e poi perché Merlo, come ribadisco proprio nella mia interrogazione, probabilmente non deve preoccuparsi di America Latina in genere ma di Venezuela e Maduro, perché quella è la sensibilità democratica che ha dimostrato oggi in questa vicenda, un atteggiamento che lo rende quasi un chavista nei confronti della stampa che interviene non certo per usare toni trionfalistici nei confronti di Merlo. E allora ho rilanciato, provi a minacciare di querele anche me, e ribadisco che il suo atteggiamento è inopportuno, è inopportuna quella spesa con la quale magnifica solo i suoi deliri da satrapo utilizzando i soldi degli italiani. Aggiungo che mi aspetto, nonostante quel cognome mite, che faccia il falco con le opposizioni e non certo con la carta stampata. In pratica, a me interessa sapere se il Ministero degli Affari Esteri voglia adottare dei codici di comportamento di cui fino a qualche giorno fa non vi era necessità, ma che a giudicare dalla reazione di Merlo sono più che necessari, ovvero rivedere i comportamenti nei confronti della libera stampa, perché mi pare che a favore del lavoro di ‘Gente d’Italia’ siano intervenute anche FILE (la Federazione Italiana Liberi Editori) e la FNSI (Federaziopne Nazionale Stampa Italiana), a dimostrazione che non si tratta di uno scontro tra Merlo e ‘Gente d’Italia’, ma tra Merlo e la carta stampata".

Per la realizzazione del nuovo Consolato, si parla di una cifra a dir poco spropositata e lei, come ha già ricordato, sempre nell’interrogazione ha giustamente rilevato che in questo momento sarebbe opportuno indirizzare certe risorse al rientro dei cittadini italiani bloccati all’estero per il coronavirus… com’è la situazione per questi connazionali?

"Soprattutto per l’America Latina, la situazione è di grande sofferenza, fin dal primo giorno dell’emergenza avevo proposto una risoluzione che mi sembrava interessante quantomeno da percorrere, ma non ho avuto neanche una risposta, proponevo di utilizzare i voli charter scomputando i servizi di Alitalia dai prestiti ponte resi a questa compagnia (prestiti ponte che non vedremo mai più). Poteva essere una soluzione interessante per lo Stato per poter dare una risposta tempestiva, immediata, chirurgica a tanti nostri italiani che volevano rimpatriare. Non avendo avuto risposte, ho provato a suggerire l’attivazione del meccanismo di protezione civile europeo di cui la Germania ha fatto massiccio uso, uno strumento che interviene per aiutare a calmierare i prezzi, ovvero quando con i voli commerciali non si riesce più proprio a calmierare i prezzi dei biglietti aerei, si può intervenire con i voli charter che vengono pagati fino al 75% dall’Europa. La Germania ha utilizzato in maniera incisiva questo strumento e più di 30mila cittadini tedeschi sono rientrati in Patria proprio grazie a questo meccanismo che, ripeto, per buona parte è stato pagato dall’Europa. Per gli italiani ce ne siamo valsi per qualche migliaio di cittadini, non più di 2000. Anche questa strada non è stata percorsa. Se l’avessimo attivata con quel milione di euro, avremmo potuto organizzare voli charter per gestire i rimpatri di tutta l’America Latina, e di quel milione di euro, ne sarebbero tornati fino al 75% dall’Europa. Quindi lei capisce che oggi, pensare che la priorità sia non un Consolato in un luogo dove non esiste una rappresentanza diplomatica, ma un ufficio consolare dove comunque, piccola o grande che sia, c’è già un’Ambasciata, è veramente fuori da mondo, il Sottosegretario Merlo vive su Marte".

Questa vicenda ha avuto rilevanza anche sulla stampa nazionale, ad eccezione di quella che percepisce finanziamenti proprio dal Ministero degli Affari Esteri… Il sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo, ha comunque smentito qualsiasi interesse personale e ha deciso di agire per vie legali contro La Gente d’Italia, cosa può aggiungere?

"Non mi resta che ripetere che è gravissimo, che si tratta di una visione chavista del rapporto con la stampa ed è il motivo per cui ironicamente ho chiesto se non si voleva limitare l’attività di Merlo non al Sud America ma solo al Venezuela perché ha evidentemente i medesimi tratti caratteriali di Maduro, perché se c’è qualcuno che dialoga con Maduro, difficilmente dialoga con la stampa, con l’intera America Latina che è fatta tendenzialmente da uomini liberi che non pietiscono niente, che sanno di avere dei diritti che possono essere esercitati e soprattutto si indignano se quei diritti non vengono esercitati non per mancanza di risorse, ma perché quelle risorse vengono follemente utilizzate per magnificare se stessi con la costruzione, in questo caso, di un nuovo consolato. È il Faraone de’ noantri prestato all’America Latina".

Lei già lo scorso 6 maggio aveva presentato un’interpellanza sempre in merito alla gara di un milione di euro per la realizzazione del nuovo Consolato a Montevideo, oggi, anche in virtù di queste minacce fatte da un esponente del Governo ad un organo di stampa, quale risposta si aspetta?

"Sono sicuro che questa interrogazione, così come tutta la vicenda, stia facendo ulteriormente male a un Ministero che già patisce per certe scelte scellerate di politica estera, sono sicuro che genererà frizione all’interno di questa maggioranza, così come sono certo che alla fine troverà un modo per dare una risposta, che avrò il piacere di far avere al vostro giornale, ma si ricompatteranno perché oggi la fragilità di questo Governo è tale che qualunque pedina, anche la più piccola, la più irrisoria, la più marginale come quella di Merlo, potrebbe far venire giù l’intero Governo che sta resistendo contro la volontà popolare, contro la volontà della maggior parte degli italiani, nonostante al loro interno sia balcanizzato visto che si accoltellano notte e giorno, ma sanno che una rasoiata giunge… come dire, veramente a colpire. Quindi questa situazione della balcanizzazione della maggioranza, in verità aiuta anche pedine assolutamente marginali, come Merlo, a rimanere in sella perché si tengono tutti insieme. Perché se viene giù un pezzo, viene giù tutto".

Giovanna Chiarilli

 

L'INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE AFFARI ESTERI

Al Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale - Per sapere - premesso che: In data 06.05.2020 il sottoscritto interrogante depositava interpellanza sulla “realizzazione di un nuovo edificio da adibire a cancelleria consolare dell’Ambasciata di Montevideo”; in particolare l’interpellanza verteva sulla gara per l’importo di un milione di euro indetta nel pieno dell’emergenza coronavirus; nella predetta interpellanza il sottoscritto interrogante citava articolo apparso su il quotidiano “Gente d’Italia” in relazione alle attività nel settore delle costruzioni del Sottosegretario agli Esteri Merlo nell’America Latina; sempre nella predetta interpellanza il sottoscritto interrogante rilevava che molti italiani nel Sud America erano ancora in attesa di poter rimpatriare a seguito dell’esplosione della pandemia coronavirus; sempre nella predetta interpellanza, il sottoscritto interrogante chiedeva al Ministro degli Esteri se non ritenesse più opportuno annullare la gara per un nuovo ufficio da adibire a cancelleria consolare e destinare la somma di un milione di euro per il rimpatrio degli italiani in Sud America; la predetta interpellanza trovava risalto di stampa sulla stampa nazionale e nuovamente su il quotidiano Gente d’Italia; secondo quanto riportato da Libero Quotidiano in data odierna, il quotidiano Gente d’Italia avrebbe ricevuto successivamente “minacce e querele temerarie” dal sottosegretario Ricardo Merlo; la Federazione Italiana Liberi Editori ha espresso “grande sdegno e preoccupazione per l’ennesima minaccia alla libertà di stampa che arriva questa volta addirittura dal Governo Italiano e prende di mira un giornale coraggioso e libero”; in effetti è stupefacente che, prima ancora di sentire l’esigenza di chiarire, il Sottosegretario Merlo avverta l’esigenza di minacciare il giornale in questione, qualora la notizia fosse confermata; a dispetto del rassicurante congnome, infatti, appare evidente che il Sottosegretario assuma un atteggiamento da falco nei confronti della libera stampa degno più che del nostro rappresentante in America Latina, di un consigliere privato di Maduro; la vicenda, qualora fondata la notizia come riportata da Libero Quotidiano, acquisisce caratteri grotteschi e caricaturali e testimonia che il Sottosegretario Merlo ha forse metabolizzato più che la cultura dell’America Latina quella chavista del Venezuela di Maduro; interroga il Ministro degli Esteri e il Governo per sapere se, alla luce delle evidenti asperità caratteriali del Sottosegretario Merlo, non ritengano opportuno adottare un codice di comportamento governativo nei confronti della libera stampa; se non ritengano opportuno circoscrivere l’area di interesse del Sottosegretario Merlo non già all’America Latina intera, ma al solo Venezuela di Maduro, in virtù di inaspettate e inattese convergenze caratteriali e culturali, oltre che comportamentali nei confronti della libera stampa.

Presentatore

On. Andrea Delmastro Delle Vedove