Ci sono anche i checkpoints sulla U.S. 1 e la State Road 905: possono entrare solo i residenti e chi a Key West ci lavora. Un isolamento cominciato la sera del 22 marzo per il Coronavirus e che ha contribuito a mantenere i numeri bassi: 19 i casi confermati con 3 decessi in tutte le Keys (99 e 3 nella contea di Monroe). Un isolamento che ha funzionato, per quello che riguarda i contagi, ma che economicamente ha buttato a terra questa splendida parte della Florida, meta continua di turisti. Ma anche le Keys e Key West hanno ormai riaperto: dall'1 giugno infatti i turisti sono nuovamente accolti con tutto il calore che contraddistingue gli abitanti di queste piccole isolette, via i checkpoints e anche i controlli agli aeroporti di Key West International e Marathon Florida Keys, ma i protocolli di sicurezza restano ancora alti.
Come sempre due i partiti: i contrari avvertono che le conseguenze saranno severe, i favorevoli sottolineano come il prezzo economico pagato finora sia stato anche troppo alto. C'è anche chi ha intentato cause alla amministrazione, come Jessica Ham la proprietaria di cinque negozi di vendita al dettaglio nella celeberrima e di solito affollatissima Duval Street: nella sua denuncia presentata in tribunale è stato sottolineato come il blocco stradale di stile militare fosse illegale e inefficace. "Nessuna impediva ai residenti di andare a Miami, venire contagiati e poi tornare indietro - hanno spiegato i suoi avvocati, Angelo M. Martin e Alan A. Fowler - E nemmeno i lavoratori che vivono in altre contee erano sottoposti ai test una volta arrivati a Key West". E per chi vive di turismo è stato un disastro. "Ho ricevuto dalle due alle tre dozzine di email al giorno - ha spiegato ancora Mrs. Ham - di persone che mi dicevano di aver bruciato tutti i propri risparmi, di non poter più aspettare e di fare le file quattro volte la settimana per sfamare la famiglia".
Finora almeno 20 imprese sono già fallite ha aggiunto Scott Atwell, Ceo della Key West Chamber of Commerce, ma secondo quanto rivelano i registri della compagnia elettrica il numero potrebbe essere già vicino a 60. "Per alcune persone si è trattato di un qualcosa di devastante - ha aggiunto Mr. Atwell - se ne sono dovuti andare, non ce l'hanno fatta". Ma i problemi creati da questi due mesi non verranno cancellati in fretta, infatti la mancanza di introiti per le attività commerciali del luogo è stata dovuta in gran parte alla assenza dei passeggeri delle navi da crociera e al momento è ancora in vigore l'ordine di non navigazione emesso dal Centers for Disease Control and Prevention. "Molte persone - ha aggiunto il Ceo della Chamber of Commerce - hanno sostenuto il lockdown, ma per un po'. Poi la pazienza è svanita, hanno capito che avevano fatto la loro parte, ma che era arrivato il momento di riaprire per non rischiare una catastrofe economica". E si sono anche viste le proteste in strada, con cartelli per chiedere la riapertura, che arriverà dal mercoledì 1 giugno, anche se con limitazioni ben precise, a cominciare dal 50% della ricettività di ogni albergo.
Nelle Florida Keys il turismo ha un valore, all'anno, di 2,4 miliardi di dollari e quasi il 44% dei posti di lavoro sono correlati a questa industria. In passato le Keys sono riuscite a superare grandi crisi, come ad esempio quelle portate dagli uragani, ma perchè il resto del Paese non ne era stato interessato e quindi la gente continuava a viaggiare. Ma sopravvivere solo con i dollari delle persone del posto, beh per le Keys non è possibile visto che normalmente una media di 5 milioni di turisti arrivano ogni anno. Ma non tutte le attività economiche riprenderanno. "Io non ho ancora deciso - ha spiegato al New York Times Jason G. Barnett che gestisce un bed-and-breakfast - se le regole rigorose mi impediscono di servire il mio delizioso breakfast, non avere il quotidiano happy hour e posso solo affittare tre delle sette stanze che ho, ne vale ancora la pena?" A rendere la situazione complessa ci sono anche le parole di Heather Carruthers, sindaco di Monroe County, la contea delle Florida Keys: "È stata forse la decisione più difficile che abbia dovuto prendere nel mio ruolo - ha spiegato - ma continueremo a guardare i numeri dei contagiati per vedere se le restrizioni dovranno essere reintrodotte".
Sandra Echenique