ROMA - L’architetto Aldo Lamorte non è più il coordinatore del Maie per l’Uruguay. La notizia era nell’aria già da alcuni giorni all’interno del Maie, ma sarà ufficiale giurano dalla Farnesina soltanto domani.
Ufficialmente si dimetterà per motivi di salute o personali, Lamorte, ma per i bene informati, la goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe legata invece proprio alle dichiarazioni contro Gente d’Italia ( che lamenta crediti mai onorati dall’architetto) rilasciate a febbraio dal Lamorte e dai suoi “amici” Mario Darino, Patrizia Bardini e Pascal Minicucci nel corso della seduta del Comites di Montevideo.
In tale consesso il Lamorte, insieme con gli altri 3 dichiararono e fecero mettere a verbale nella seduta ufficiale del Comites il falso, e cioè che questo giornale non esiste.
Dichiarazioni evidentemente false per le quali sono stati tutti e 4 denunciati dall’editore-direttore di Gente d’Italia Domenico Porpiglia alla Procura della Repubblica di Roma per “false attestazioni” (articolo 495 del codice di procedura penale, reato penale, che prevede pene da uno a sei anni di carcere).
I quattro sono stati sbugiardati proprio ieri anche dallo stesso presidente del Maie e sottosegretario gli esteri Ricardo Merlo con queste parole: “Gente d’Italia una testata giornalistica che da anni lavora nel settore dell’informazione dedicata alla vasta collettività italiana in Uruguay….”