"Ministro Luigi Di Maio, proviamo a richiamare per un momento la sua attenzione, tra un viaggio in Germania, un altro in Slovenia e un altro ancora in Grecia, per ricordarle che esiste anche Malta, dove vivono migliaia di italiani ancora "bloccati" dalle misure restrittive di un’emergenza che sta pian piano rientrando": così esordisce il comitato Italia Viva Malta in una lettera aperta rivolta al ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Il gruppo di cittadini italiani residenti nell’arcipelago del Mediterraneo auspica una visita del ministro Di Maio, con l’occasione del "mini tour" europeo che lo sta vedendo impegnato a spiegare ai colleghi stranieri che l’Italia è un Paese sicuro, e che le frontiere si possono riaprire con le necessarie misure di sicurezza. Un messaggio da lanciare anche a Malta, dove le frontiere sono state riaperte (dal 1° Luglio) soltanto verso la Sicilia e la Sardegna.
Ma questa sarebbe solo l’occasione per aprire un dialogo tra i due governi anche su tematiche delicate e di estrema attualità: a partire dalla questione migratoria e la crisi libica: "Siamo convinti che serva rimettersi all’opera sul dossier Libia riaprendo un vero fronte Euro mediterraneo che possa portare sui tavoli di Bruxelles un progetto comune per far cessare un conflitto che vede Italia e Malta entrambi esposti e coinvolti. Mentre combattiamo tra di noi a colpi di inchieste giornalistiche, e accuse reciproche, la Turchia e la Russia hanno di fatto preso il controllo del conflitto libico. Serve una scossa! E forse una visita a Malta potrebbe essere più strategica per gli interessi italiani ed europei" rilancia il coordinatore di Italia Viva Malta, Sergio Passariello.
Anche in seguito all’iniziativa del presidente egiziano al-Sisi, che ha proposto un piano di pace con il cessate il fuoco, a giudizio del comitato Italia Viva Malta la Farnesina deve andare oltre la solita parte da spettatore, recitata nei giorni scorsi con un laconico comunicato di apprezzamento. Così conclude Italia Viva Malta: "L’Europa deve agire da protagonista attraverso un’azione decisa dei Paesi dell’area euromediterranea più coinvolti da questa situazione. Per questo è arrivato il momento di un incontro diretto tra Italia e Malta, due Paesi che negli anni dei due governi Conte hanno attenuato i loro rapporti bilaterali, trovandosi anche sul piede di guerra di fronte a interessi comuni che avrebbero invece dovuto richiamare l’attenzione alla necessità di una vera cooperazione, che ci auguriamo possa da oggi ripartire".