La ferita ancora aperta del caso Regeni torna a scuotere la politica, all'indomani della notizia della vendita da parte dell'Italia di due navi all'Egitto. Il via libera all'operazione è arrivato ieri, nel corso del Consiglio dei ministri, ma oggi infuriano le polemiche.
In prima linea il Pd nel chiedere al premier Giuseppe Conte un'iniziativa pubblica in modo da chiarire i dettagli dell'operazione e contestualmente l'impegno ad andare avanti nella ricerca della verità sulla morte di Giulio Regeni. Fonti dem fanno sapere infatti che bisogna separare il caso politico-diplomatico esploso dalla morte del ricercatore, dal dossier "solo commerciale" della vendita di queste navi. Proprio questo chiarimento pubblico è stato chiesto dal Pd, con il capo delegazione Dario Franceschini.
In Consiglio dei ministri Conte - riferiscono le stesse fonti - avrebbe infatti svolto un'informativa sulla vendita delle due fregate e i Dem non si sarebbero opposti, ma il ministro avrebbe fatto mettere agli atti la richiesta di una presa di posizione pubblica per chiedere la verità su Regeni.
Prima del Cdm c'è stata - a quanto viene riferito - una riunione del Pd su questo tema, alla quale hanno preso parte il segretario Nicola Zingaretti, il vicesegretario, i capigruppo e il capo delegazione. Ma tra i Dem non si placa il malessere.
L'ex presidente del partito, Matteo Orfini annuncia su Twitter che lunedì presenterà alla direzione del Pd un ordine del giorno che chiede di interrompere la vendita di forniture militari all'Egitto. "Spero che molti lo sottoscrivano e che venga approvato senza tentennamenti", prosegue. Apertamente contrari alla vendita anche Liberi e Uguali.
E dubbi ci sono anche tra i Cinque Stelle. Imbarazzi contro i quali si lancia il segretario leghista, Matteo Salvini: "Vedo che il governo litiga pure sulle navi all'Egitto, non so che tipo di trattative e di business sia in corso. Noto che litigano su tutto", osserva.
Il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, entra invece nel merito, chiedendo "una soluzione di equilibrio". "Il Governo deve pretendere la verità dall'Egitto sul caso Regeni, ma - aggiunge - non possiamo bloccare la nostra industria di qualità. Dobbiamo tutelare la nostra industria e Fincantieri, continuando comunque a lavorare per scoprire la verità".