Gli italo-americani hanno rappresentato le pietre miliari di quasi tutti gli sport a stelle e strisce. Di nomi se ne possono fare tantissimi: da Vince Lombardi, il mito della NFL, football americano, poi Joe DiMaggio la leggenda del baseball della MLB, tutta la carriera con la divisa degli Yankees, ma anche marito di Marilyn Monroe, poi Rocky Marciano, imbattuto campione dei pesi massimi, quindi Mario Andretti vincitore sulle piste automobilistiche di tutto il mondo. Un elenco prestigioso, lungo, che potrebbe continuare, ma se si deve aggiungere solo un altro nome non può essere che quello di George Randazzo.
Non è stato un campione di uno sport, ma si può dire che lo sia stato di tutte le discipline sportive e per raccontarne le gesta si deve andare indietro al 1977, quando a Chicago, la sua città, creò l'Italian-American Boxing Hall of Fame con la missione di raccogliere denaro per i giovani che ne avevano bisogno. Grande appassionato di pugilato, visto il successo della sua iniziativa, Randazzo pensò successivamente che era il momento di grande una grande hall of fame per gli italo-americani di tutte le discipline sportive. Un museo, che pur passando per diverse difficoltà, di carattere economico, è riuscito a inglobare la storia di oltre 270 atleti, commentatori sportivi raccogliendo oggetti unici come una mazza da baseball usata da DiMaggio, la prima cintura di campione del mondo dei massimi di Rocky Marciano fino addirittura a una monoposto usata da Mario Andretti in una 500 Miglia di Indianapolis.
E da quel 1977 Randazzo ha portato avanti la propria grande passione, quella di omaggiare gli atleti italo-americani che hanno contribuito a costruire lo sport degli Stati Uniti. Fondatore e presidente, fino all'ultimo giorno della sua vita. Nel luglio dell'anno scorso infatti, a 77 anni, Randazzo se n'è andato improvvisamente, lasciando però una eredità unica la National Italian American Sports Hall of Fame. Ma anche in un momento particolare per l'organizzazione, dopo l'abbandono della sede di Chicago infatti si cercava una nuova ubicazione dove trasferire le migliaia di oggetti che raccontano lo sport italo-americano. Ma adesso, a poco meno di un anno dalla scomparsa di Randazzo, si dovrebbe aprire una nuova era per la NIASHF: infatti Ron Onesti, all'unanimità è stato eletto nuovo presidente, appena il secondo, dopo Randazzo ovviamente, nella storia dell'organizzazione.
"È un onore che non prenderò alla leggera - ha dichiarato Onesti dopo il risultato della votazione del board of directors - come secondo presidente in 43 anni non voglio certo mettermi le scarpe di George, ma voglio solo farle brillare di più". Onesti è un personaggio conosciuto a Chicago, nell'ambito dell'intrattenimento e della comunità italo-americana: infatti è presidente della Onesti Entertainment, gruppo che ha, tra le altre, partecipazioni nell'Arcada Theatre, Club Arcada e il Des Plaines Theatre. Per oltre trent'anni ha fatto parte della NIASHF, producendo eventi e pubblicando il 'Red White & Green Magazine' e poi facendo anche parte del consiglio di amministrazione. Onesti, attivissimo nella comunità italiana di Chicago, è anche vice presidente del Joint Civic Committee of Italian Americans che organizza la Chicago's Columbus Day Parade, ma fa anche parte di un altro consiglio di amministrazione, quello dell'Italian American War Veteran Museum.
"Abbiamo scelto Ron Onesti per guidare e far crescere la NIASHF - ha spiegato Tony Ferraro presidente del consiglio della organizzazione - in quanto ne ha le credenziali che aggiunte alla passione e alla sua storia con l'associazione ci porteranno a un livello superiore. Siamo tutti uniti nella visione che ha Ron mentre continuiamo a promuovere l'eredità del nostro fondatore George Randazzo". E nell'avvicinarsi del primo anniversario della sua morte, non poteva esserci un maniera migliore per ricordare la passione che il fondatore della NIASHF per oltre quarant'anni ha immesso in questo museo che in tutti gli Stati Uniti non ha eguali e che merita di ritornare ai fasti di un tempo. Anzi l'intenzione e la volontà del nuovo presidente Ron Onesti, assieme a tutti i membri, è di portare ancora più in alto una organizzazione che non solo vuole celebrare il top dello sport italo-americano in tutta la sua storia, ma anche essere un mezzo per far sì che la tradizione tricolore in tutti gli Stati Uniti in ambito sportivo non sia mai dimenticata.
Roberto Zanni