Gente d'Italia

Il ritorno di Cesare Battisti da scrittore con “Indio” ambientato in Sud America

E’ stato l’uomo che ha creato un lungo braccio di ferro tra Italia e Brasile. Ora Cesare Battisti è chiuso in un carcere di massima sicurezza in Sardegna. I giudici del Tribunale di sorveglianza di Cagliari, a cui il suo avvocato Davide Steccanella aveva presentato una richiesta di scarcerazione lo scorso 10 maggio adducendo come motivazione le sue condizioni di salute, non gli hanno concesso di uscire. Battisti, 63 anni, infatti, è affetto da epatite B a un polmone e se dovesse contrarre il coronavirus la situazione per lui potrebbe diventare drammatica. Il carcere di Oristano, dove è detenuto da gennaio 2019, ha trovato una soluzione interna e quindi Battisti, essendo in isolamento, non dovrebbe rischiare alcun contagio all’interno del penitenziario. Ora Cesare Battisti torna a far parlare di sé come scrittore e lo fa non a caso in Francia, il paese dove ha trovato a lungo protezione ed è stato difeso da una schiera di intellettuali e attivisti politici contrari al suo arresto. Battista torna in libreria con un romanzo noir dai toni molto latino-americani. L'ex terrorista, leader dei Pac (Proletari armati per il comunismo), condannato a due ergastoli, firma il romanzo "Indio", finzione letteraria ambientata in Brasile, ultima tappa della sua latitanza durata quarant'anni. Romanzo nero e d'avventura, "Indio" è, come spiega l’editore francese, "un appello luminoso per la libertà, una storia affascinante sulla riconquista di un ricordo rubato". Il romanzo intreccia indagine e narrativa storica intorno alla scoperta del Brasile nel 1500. Nella nazione sudamericana Battisti ha vissuto dal 2004 al 2018, inizialmente come rifugiato, poi imprigionato e quindi scarcerato in una controversa battaglia giudiziaria che ha negato per anni la sua estradizione in Italia sino all’arresto avvenuto in Bolivia. "Indio", presentata da Seuil come "senza dubbio il suo miglior romanzo", ha una tiratura iniziale di 5.500 copie. La casa editrice parigina potrebbe pubblicare altri libri di Cesare Battisti negli anni a venire. Secondo fonti di Seuil, l'ex terrorista, infatti, sta lavorando a un nuovo romanzo nel carcere di massima sicurezza sardo. Originariamente programmato da Seuil per ottobre 2019, il romanzo noir è stato poi spostato dalla casa editrice dopo le confessioni di Battisti. Arrestato in Bolivia il 12 gennaio 2019, poi estradato in Italia l'ex terrorista il 25 marzo successivo ha ammesso la sua partecipazione ai quattro omicidi per i quali era stato condannato in contumacia in Italia. "Non c'è mai stato alcun problema di stampa ma abbiamo dovuto lasciare un po' di tempo tra l'annuncio delle sue confessioni e questa pubblicazione" ha dichiarato Gwenaëlle Denoyers, il suo editore di Seuil, come riferisce l'edizione online di LivresHebdo, perché voleva che fosse letto "per ciò che è, cioè un romanzo, e non come un libro politico". Ed ha aggiunto: "È un testo molto pacifico che corrisponde al periodo della sua vita in cui lo scrisse: viveva da diversi anni a Cananéia in Brasile, dove trovò ispirazione per questo romanzo e allora non era in fuga". Al manoscritto di "Indio" è aggiunta una postfazione scritta dal carcere di Oristano nel quale Battisti descrive la sua latitanza come "nomadismo forzato". La nota biografica presenta l'autore come ex militante della lotta armata, condannato per omicidio, arrestato in Bolivia ed estradato in Italia nel 2019. "Attualmente è detenuto in Sardegna, dove continua a scrivere" dice l’l'editore che, per ovvie ragioni, non ha previsto interviste né forme di promozione da parte dell'autore. "È stata una guerra giusta, ma adesso chiedo scusa alle vittime" aveva detto Battisti nel marzo 2019 al magistrato di Milano Alberto Nobili. "Io allora – ha detto ancora - credevo, come tanti altri, nella guerra civile e nell'insurrezione armata contro lo Stato". Il suo ritorno nelle librerie fa seguito ad una brillante carriera da giallista. In Italia sono disponibili i volumi "Travestito da uomo" edito da Granata Press nel 1993 ma uscito prima in Francia dalla prestigiosa casa editrice Gallimard di Parigi; "L'orma rossa" pubblicato dalla altrettanta nota casa editrice Einaudi nel 1999, dopo la prima uscita sempre da Gallimard; "L'ultimo sparo. Un delinquente comune nella guerriglia italiana" edito da Derive-Approdi nel 1998; "Avenida Revolución" edito da Nuovi Mondi Media nel 2003 e "Faccia al muro" sempre da DeriveApprodi nel 2012. Ben più corposa la sua bibliografia francese che va da "Nouvel an, nouvelle vie" del 1994 a "Buena onda" del 1996, da "Naples, Eden Production" a "Ma cavale", l’ultimo romanzo uscito nel 2006. In Brasile ha invece dato alle stampe "Ser bambu" da WMF Martins Fontes nel 2010. L'ex leader dei Pac, che ha trascorso la sua latitanza tra Messico, Francia, Brasile e infine Bolivia, è stato condannato per quattro omicidi, due commessi materialmente, due in concorso. Tra le vittime ci sono il maresciallo degli agenti di custodia Antonio Santoro, a cui l'ex leader del Pac sparò alle spalle tre colpi nel giugno 1978 a Udine. In un altro agguato dei Pac a Milano Battisti uccise il gioielliere Pierluigi Torregiani, ferendo il figlio quindicenne Alberto, paralizzato alle gambe. Nel febbraio 1979 Battisti partecipò all'omicidio del commerciante Lino Sabbadin a Mestre. L’improvvisa ammissione di responsabilità nei quattro omicidi ha spiazzato i suoi sostenitori francesi anche se, come romanziere, resta molto famoso a Parigi. "Le Seuil – ha commenta l’editore Denoyers - ha già pubblicato autori con un passato problematico o addirittura opaco e continueremo a farlo". La carriera letteraria di Battisti era cominciata in sordina a metà degli anni Novanta, con alcuni racconti pubblicati nella Série Noire di Gallimard. Dall'inizio degli anni Duemila, quando Battisti è diventato il più noto ex terrorista latitante in Francia, sulla scia della dottrina Mitterrand che ha dato accoglienza a decine di fuoriusciti italiani della lotta armata, il suo lavoro di autore di libri è via via aumentato. E adesso da carcerato si dedicherà soprattutto alla scrittura.

di MARCO FERRARI

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