Corruzione a Milano. Bustarelle, tangenti, appalti truccati, e quant’altro. Come ai tempi di Tangentopoli, uguale, preciso. Tangenti per gli appalti della Metro, arrestati un dirigente e tredici persone, su richiesta del gip Lorenza Pasquinelli. La Guardia di finanza ha tradotto in carcere dodici indagati, tra dirigenti Atm e manager di società private. Trenta le persone fisiche coinvolte. Tredici gli arresti eseguiti dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza. Tra cui i dirigenti delle controllate italiane della Siemens, tedesca, e dell’Alstom, francese. Le accuse: corruzione, turbativa d’asta, peculato, abuso d’ufficio e contraffazione di dati pubblici. Centoventicinque milioni di presunte tangenti, pagate o promesse. Tra gli arrestati figurano anche funzionari della società municipalizzata Atm e dirigenti dell’azienda di servizi IT Engeneering Ingegneria Informatica e di altre società di appalti, Siemens Mobility, Alstom Ferrovia- ria, Gi.L.C. Impianti Civili, Ivm srl e Mad System. Alterate tutte le gare ne- gli ultimi due anni. "Non è emersa neppure una procedura di gara pubblica che non sia stata alterata, in misura più o meno penetrante, dall’intervento abusivo del manager della società e favore di una o più imprese", scrivono il pm Giovanni Po- lizzi e il gip Lorenza Pasquinelli.
In manette Paolo Bellini, da venticinque anni all’Azienda Tranviaria Milano. Il funzionario dalla doppia vita, i dati riservati la ditta nascosta ("una società privata il suo reparto") e la pensione in Mercedes. Cinquantaquattro anni, mantovano di Suzzara, responsabile degli "impianti di segnalazione e automazione delle metro", sospeso dall’incarico da martedì. "Il pirla", per auto definizione, auto dichiaratosi tale in molteplici conversazioni intercettate. "Chiunque vincerà la gara d’appalto, avrà bisogno di un pirla come il sottoscritto".
Paolo Bellini è accusato di corruzione e turbativa d’a- sta. Secondo la Procura di Milano, "offriva alle imprese interessate a partecipare alle gare consulenze sotto forma di fornitura di materiale e informazioni privilegiate, trafugate dalla stazione appaltante". La M", nota come "linea verde", la più lunga tra le quattro linee in servizio, 40,4 chilometri, inaugurata nel 1969. Nel 2019 necessita indire la gara per il nuovo sistema di segnalamento sulla linea, da manuale ad automatico, e lui giocando appunto a fare il pirla mette in campo competenza, conoscenza e furbizia. "Quando uscirà la gara dei 127 milioni e parteciperanno le ditte, e qualcuno dirà, cavolo, quel pirla del Bellini aveva ragione, tu vedrai che si faranno avanti...a quel punto faremo noi i preziosi, hai capito?". Possibile che nessuno si sia mai accorto di quello che faceva Bellini? Un banchetto quotidiano sul tavolo degli appalti, proprio quello sul quale dovrebbero esserci controlli veri, implacabili, continui, serrati. In qualità di responsabile degli impianti di segnalamento e automazione delle linee 1,2,3,5, il manager non si è mai distinto per riservatezza e accortezza. Una prova del- la sua inefficienza? Diciotto marzo 2019, lui riceve un operaio, ne deve truccare l’assunzione in Atm. Gli racconta tutto, preparandolo all’azione.
L’incontro avviene nell’ufficio della società di cui è socio "in nero" e con il quale minge sistematicamente le mammelle Atm. "Questo è il mio secondo ufficio. Noi facciamo tutta la manutenzione di impianti di segnalamento della linea, io faccio il direttore dei lavori di qua". E gli viene da ridere.
Il sorriso a denunciare l’esistenza dell’altro Bellini: funzionario di Atm e direttore ombra della ditta che prende lavori da Atm. "Facciamo che sono un socio occulto. Perché se stai in Atm, ti fossilizzi. Invece io ho una mentalità imprenditoriale, quando vedo il soldo e l’affare, lo faccio". Il pirla non esiste, comunque lui non è di certo. "L’altro mio lavoro è fare la pu....., cioè procaccio, ho altre società per cui opero. Qual è il mio lavoro? Un quid mensile, come se prendessi un altro stipendio, però è tutto molto oc- culto, perché io tra l’altro non avendo partita Iva è sempre un problema farsi pagare. Certo, il livello de- ontologico, non è piacevole in azienda per questo. Ma siccome tutti avranno bisogno di un pirla, non me ne frega un ca.... E vado a fare gli ultimi anni in Mercedes". Si smarca l’azienda, "noi parte lesa". Furibondo il sindaco Sala. "Una vergogna opera di svergognati, mi sento tradito come milanese". La Finanza ha perquisito case e uffici in quindici città. Sottoposte a indagine anche le società in linea con la legge sulle responsabilità delle aziende in relazione ai reati commessi dai propri dirigenti.
Milano proprio come ai tempi di Tangentopoli. Quando, nel 1993, l’architetto Larini racconta di aver avuto da Bettino Craxi l’incarico di "incassare per il Psi il denaro versato dalle imprese per gli appalti della Metropoli- tana". Nel 2019 l’Atm – metropolitana, tram, autobus - ha trasportato 820 milioni di passeggeri in città e nei novantacinque comuni del- la Lombardia, per 981 milioni di ricavi complessivi. In materia di appalti corruzione e quant’altro funzionavano nel rispetto di un sistema scandalosamente truffaldino. Venivano fornite istruzioni a chi non aveva i requisiti. Una valigetta per la gara del 2006 sulle frena- te. "Devi falsificare la carte e io la coperta te la metto: se sul cavo è stampigliato FC-16 o RG-16, deve essere scartavetrato e ristampigliato R-18, ci sono delle macchine apposta, lo face- vano trent’anni fa in ferrovia...Neanche vado a fare i collaudi...messa a posto la carta e non vengo a sindacarla...e neanche Atm viene a sindacare, perché alla fine sono garante io di questo...". Il risultato? Incidenti sfusi e a pacchetti sulle linee Metro, alcuni anche paurosi. Un funzionario Atm, Stefano Crippa, arrestato, avrebbe incassato o pattuito, in pochi mesi, tangenti per 125mial euro. Venivano riconosciuti stipendi mensili per finte consulenze di una società montenegrina. Il referente vendite della Siemens Ag, Rudolf Unverzagt, è indagato per corruzione e turbativa d’asta: avrebbe promesso una grossa cifra al famoso Bellini. Il centro di tutto o quasi.
Franco Esposito