Il 1° luglio comincia per l’Unione Europea il semestre di presidenza tedesca. A guidare l’UE la cancelliera Angela Merkel. La cancelliera dovrà fissare l’agenda dei lavori e soprattutto traghettare i Paesi comunitari nella prima fase della crisi economica nata dopo l’epidemia di coronavirus. Le aspettative sono alte. Con la Merkel a guidare l’Unione, la presidente della com- missione europea Ursula Von der Layen e la francese Cristine Lagarde alla guida della BCE prende forma la prima triade femminile di potere europea. Tre ruoli chiave delle Istituzioni Europee occupati da tre donne, due delle quali tedesche. Con la presidenza di turno tedesca, l'Ue diventa così più tedesca e ancora più femminile. Per di più quello di Merkel-Von Der Leyen è un tandem già ben avviato. “Questa è un'occasione che l'Europa non può farsi scappare - ha dichiarato la presidentessa della commissione in una videoconferenza - Voglio un'Europa che sia capace in modo migliore di resistere alle tempeste globali e fornire una casa sicura alle future generazioni (...). Sono convinta che per un successo comune, dobbiamo concentrarci sulle cose essenziali. Non possiamo permetterci alcun ritardo". "Insieme rendiamo di nuovo forte l'Europa" ha dichiarato la cancelliera in un video podcast pubblicato sul sito del governo tedesco. "E proprio a questo obiettivo lavorerò con tutte le forze", ha aggiunto. Merkel ha sottolineato che, nel contesto inedito della pandemia, l'Europa deve riprendere a crescere economicamente, e ha chiesto che le misure sul tavolo della Commissione europea "siano approvate il più velocemente possibile". "Il presidente Michel guida le trattative e io lo sosterrò con tutte le forze", ha incalzato.
Fra gli obiettivi prioritari, oltre al superamento della crisi provocata dalla pandemia, Merkel ha citato innanzitutto la protezione del clima: con la riduzione delle emissioni di Co2 e il raggiungimento della neutralità climatica. La seconda priorità dell'agenda del semestre è "portare avanti la digitalizzazione: l'obiettivo è la sovranità digitale dell'Europa", ancora troppo dipendente da altri su questo fronte. "Con coraggio e voglia di nuovo possiamo dare su questo gli impulsi all'Europa per il futuro benessere", afferma la cancelliera. Terzo obiettivo: "in un mondo dove si assiste a una crescente polarizzazione, dobbiamo fare in modo che l'Europa diventi più capace di agire, in modo da poter difendere i nostri interessi e va- lori, assumendo la nostra responsabilità. Un piano chiaro e preciso, quello della cancelliera. Ma le emergenze da affrontare sono parecchie. Primo fra tutti l'approvazione del Recovery Fund, il piano di aiuti straordinario per rilanciare l'economia in Europa dopo l'emergenza sanitaria. È la seconda volta che la cancelliera si trova in mano questo compito. La prima è stata all’inizio del 2007, quando la crisi finanziaria nata negli USA dai mutui subprime non aveva ancora investito il vecchio continente. I vantaggi di una guida tedesca sono molti. Angela Merkel potrebbe contribuire a garantire la forte leadership globale di cui il mondo ha bisogno oggi. La leadership della tedesca, infatti, non sarebbe potuta arrivare in un momento migliore. Il mondo ha urgente bisogno di una leadership globale, ma il termine stesso "leadership europea" è spesso visto come un ossimoro. Eppure una guida pacata è esattamente ciò di cui il mondo ha bisogno. In un momento in cui siamo alle prese con pressanti problemi globali, come il riscaldamento globale e COVID-19, abbiamo bisogno di buonsenso per affrontare queste sfide - e nessun leader oggi è più pieno di buonsenso della Merkel. Fortunatamente, la Merkel non ha bisogno di reinventare la ruota per aggiustare i problemi europei. La proficua collaborazione con il presidente francese Emmanuel Macron aiuterà certamente il passaggio. Molti sono i settori in cui urge un cambiamento e soprattutto un inversione di tendenza. L'Europa negli ultimi anni e’ stata complice delle amministrazioni americane nell’indebolire le organizzazioni multilaterali, compresa l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
Gli Stati Uniti e l'UE hanno di fatto indebolito l'OMS privandola di finanziamenti sicuri a lungo termine. La professoressa Kelley Lee ha documentato come i contributi obbligatori all'OMS sono passati dal 62% nel 1970/71 al 28% nel 2006/7, mentre i contributi volontari sono passati dal 18% al 72%. Nessuna organizzazione può elaborare piani credibili a lungo termine basati su contributi volontari, che natural- mente fluttuano. E necessario dunque che l’Europa inserisca in agenda contributi obbligatori per l’OMS. Fortunatamente, questa è un'inversione facile da fare. L'attuale amministrazione americana ha annuncia- to a maggio che avrebbe tagliato i suoi legami con i finanziamenti dell'OMS ma un successore potrebbe facilmente cambiare rotta. Comunque l’Europa deve sostenere l’OMS in maniera più efficiente. Un altro passo potrebbe esser quello di creare un progetto pilota per rilanciare e rafforzare le organizzazioni multilaterali chiave. In un mondo ancora alle prese con gli shock di COVID-19, le due organizzazioni multilaterali più critiche per rilanciare su un progetto pilota sono l'OMS e l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Quest’operazione servirebbe a rilanciare gli interessi a lungo termine dell'Europa e anche la stragrande maggioranza dei 7,8 miliardi di persone del mondo desidera ardentemente istituzioni globali più forti. Fortunata- mente la Merkel è il maestro globale di buonsenso e le speranze sono alte che la politica tedesca lasci il suo segno anche nella storia europea.
Margherita Porpiglia