Giuseppe Anastasio è il portiere di notte del Gatto Bianco. L’uomo senza sonno ha gli occhi azzurri, caprese di 61 anni e portiere da venti. Che fa la spola tra l'isola e Punta del Este. Sguardo da latin lover, non smette mai di sorridere. Niente di strano se non avesse appena finito il turno di notte. Conosce mille segreti e non li rivela a nessuno. Custodisce il sonno però non dorme mai. Sorveglia tutto ma da tutti è distaccato. E al posto delle ali ha le chiavi. L'angelo della notte caprese, armato di lancette e tazzine di caffè, fa la guardia anche al più eccentrico dei turisti capresi. Già, perché deve essere proprio un talento inventarsi sempre qualcosa per restare svegli ed esaudire ogni richiesta. Fino a farla diventare arte dell’ospitalità.
"Ero un imprenditore – chiarisce Anastasio – ma nel 1995 ho avuto un periodo di difficoltà. Ho scelto la notte e ancora oggi non la cambierei con il giorno. Ma i ritmi sono cambiati. Oggi il cliente chiede la sveglia alle due di mattina per poi rientrare a fare colazione. Le mamme all’alba aspettano le figlie senza avere più la possibilità di imporsi. La notte ha smarrito i suoi silenzi, lasciando spazio alle grida. Prima si sussurrava e in albergo soggiornavano playboy affascinanti che facevano a gara per conquistare la donna più bella dell’isola. Di quei tempi è rimasta solo l’eleganza dei nostri clienti ma si è smarrita quell’atmosfera leggendaria".
"Ricordo una nostra ospite - prosegue - che non si vedeva mai di giorno ma che, nell’arco di una sola notte, era capace di indossare cinque abiti diversi, e una principessa che mi lasciò un milione di lire come mancia. Ma questo è niente rispetto a quando un ospite si ritirò solo con gli slip, cercando di convincermi che era uscito dall’albergo così. Una volta, il direttore di un famoso museo archeologico mi chiese perfino una bottiglia di champagne per trascorrere la notte con lo spirito di Tiberio".