Johann Georg von Hütterott (1852-1910) iniziò la sua carriera di imprenditore quale capo della delegazione triestina all'Esposizione Internazionale di Philadelphia (1875). La sua famiglia gli aveva "dato una mano": non è un caso che suo padre fosse membro della Camera di Commercio che gli aveva "casualmente" affidato l'incarico. Tuttavia i successi che seguirono furono farina, anzi riso!, del suo sacco: Hütterott fondò e fu consigliere della "Prima Pilatura del Riso S.p.A." odierna Risiera di San Sabba; fondatore e in seguito presidente della Società Austriaca di Pesca e Piscicoltura marina, così come anche dell'Associazione Marittima; condirettore dell'ippodromo di Montebello; membro del Consiglio dell'Industria e del Consiglio dell'Agricoltura e dal 1897 presidente dello Stabilimento Tecnico Triestino.
Il suo nome, come quelli di tanti altri businessmen triestini, ricorreva continuamente sulle pagine dei giornali di finanza.
E com'era d'uso all'epoca, il successo di uomo d'affari gli spalancò una carriera politica densa di onorificenze: Croce di Cavaliere dell'Ordine Spagnolo di Carlo III, Cavaliere per meriti nell'Industria, Regio Consigliere del Ministero del Commercio, Industria e Agricoltura, Amministratore dei Beni dell'Ordine Cavalleresco dell'Imperatore e infine dal 1905 membro a vita della Camera Alta e del Consiglio Imperiale.
Oggigiorno Georg von Hütterott viene ricordato soprattutto in Istria per aver creato il parco naturale, all'epoca giardino botanico, di Capo d'Oro (Punta Corrente), nei suoi progetti primo passo per una casa di cura di lusso.
Quando il Giappone, dopo due secoli di chiusura agli influssi esterni, fu obbligato ad aprire i propri porti, grazie alla "gunboat policy" (1853), l'obiettivo era di stipulare trattati di commercio favorevoli alle nazioni europee. Ma in realtà il conquistatore divenne il conquistato, perchè nell'ambito culturale l'influsso "giapponesizzante" pervase il mondo dell'arte, suggestionando profondamente gli intellettuali del periodo.
Georg von Hütterott in quest'ambito era un accanito collezionista di arte; e accanto all'interesse per i quadri marinareschi, in primis i dipinti di Alexander Kircher, comprava anche stampe e materiale giapponese. La studiosa Silvia Zanlorenzi lo definisce un "japonisant": non solo un passivo consumatore, quanto un divulgatore di cose giapponesi, interessato a "promuovere" la nazione asiatica. Georg von Hütterott fu infatti nominato Console Onorario del Giappone nel 1879 divenendo il primo europeo ad assumere il titolo di "onorario".
Hütterott viaggiò poi in Giappone tra il 1884 e il 1885 risedendovi con la moglie per lunghi periodi. Si dedicarono entrambi allo studio della lingua giapponese; i diari e i carteggi della coppia dimostra come fossero entrambi stati "catturati" dal fascino di un paese in piena rivoluzione industriale, ma ancora largamente legato a una cultura feudale.
L'imperatore Meiji, nel febbraio del 1885, ricompensò tanta dedizione conferendo a Georg il Kyokujitsu-sho o "Ordine del Sol Levante" a motivazione dell'"impegno nella diffusione e divulgazione dell'interesse per la cultura giapponese".
In quegli stessi anni Hütterott completava il suo studio sulla manifattura delle katane "Das Japanische schwert" mentre la moglie analizzava con finezza la condizione della donna giapponese con "Die Frau in Japan".
Quando Hütterott si trasferì a Rovinj/Rovigno, l'esperienza l'aveva cambiato indelebilmente; e ne è prova che i suoi due piroscafi fossero stati chiamati Suzume e Nippon ovvero "passerotto" e "Giappone".
Il Console incontrava a Rovigno gli ospiti giapponesi, compresi alcuni visitatori d'eccezione, come l'incontro con il principe imperiale Yourito Komatsu.
"Una storia interessante di vita e pensiero quella del Georg Hütterott, - afferma Mattia Carlin (Vicepresidente dell' Unione dei Consoli Onorari in Italia ed Advisor della Fondazione Italia Giappone con sede alla Farnesina), che valorizza il ruolo del Console Onorario sempre in prima linea, e la storia delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone. In qualità di Vicepresidente dell' Unione dei Consoli Inorari in Italia con sede al Circolodegli Affari Esteri e Advisor della Fondazione Italia Giappone con sede alla Farnesina, sono molto compiaciuto che da Trieste, in Italia Vi sia stata una divulgazione della cultura giapponese e i valori che richiedono l' impegno del Console Onorario".