Gli uffici di presidenza delle commissioni riunite del Senato "Affari costituzionali e lavori pubblici e comunicazioni" mercoledì 29 luglio 2020 alle ore 11, hanno audito in videoconferenza una rappresentanza del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero in relazione all'esame del disegno di legge n. 1883 (disegno di legge semplificazioni numero 76/2020).
Nei cinque minuti concessi al CGIE per esprimere il parere nel merito del provvedimento si sono succeduti il segretario generale, Michele Schiavone, e la segretaria per i Paesi anglofoni, Silvana Mangione.
In fase referente dell’iter legislativo i due consiglieri hanno fatto riferimento all’articolo 16 del DL 76/2020 contenente disposizioni per facilitare l'esercizio del diritto di voto degli italiani all'estero nel referendum confermativo del testo di legge costituzionale, recante « Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari", i cui contenuti prevedono nell’unico articolo:
1. Per il referendum confermativo del testo di legge costituzionale, recante: « Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari », pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 240 del 12 ottobre 2019:
a) il termine di cui all'articolo 12, comma 7, primo periodo, della legge 27 dicembre 2001, n. 459, è fissato alle ore 16 del martedì antecedente la data stabilita per le votazioni in Italia;
b) il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale può dispor- re che la spedizione di cui all'articolo 12, comma 7, secondo periodo, della legge 27 dicembre 2001, n. 459, avvenga con valigia diplomatica non accompagnata; c) il numero minimo e massimo di elettori per ciascun seggio di cui all'articolo 13, comma 1, della legge 27 dicembre 2001, n. 459, è stabilito rispettivamente in ottomila e novemila elettori;
d) l'onorario in favore dei componenti dei seggi elettorali di cui all'articolo 13 della legge 27 dicembre 2001, n. 459, è aumentato del 50 per cento.
Il segretario Schiavone ha espresso contrarietà all’accorpamento del referendum confermativo della riduzione dei parlamentari con le elezioni amministrative e regionali e quelle suppletive per la sostituzioni di due parlamentari, motivando le ragioni di carattere organizzativo che mettono in forse la partecipazione di oltre un milione di elettrici e elettori residenti all’estero, alla stregua di quanto prevede il comitato tecnico scientifico nazionale, che stima oltre 20'000 cittadini italiani costretti in quarantena e impossibilitati a partecipare al voto per ragioni sanitarie. La ricerca di un equilibrio deve tenere conto, in Italia e all’estero, della partecipazione al referendum di tutti gli aventi diritti e delle garanzie per informare sui contenuti referendari. La forzatura dei tempi per modificare in maniera coatta la costituzione italiana macchierebbe di un grave reato chi impone la forza dei numeri a discapito della garanzia implicita nella Carta Fondamentale del nostro Paese. In mancanza di informazione nella circoscrizione estero il voto sarebbe falsato.
Il CGIE chiede garanzie per una campagna referendaria sui contenuti sottoposti al vaglio delle elettrici e degli elettori. La stessa riduzione da 1556 a 550 dei seggi per lo scrutinio dei plichi elettorali a Castelnuovo di Porto la dice lunga sulla prospettiva del DL 76/2020, orientato al ribasso e al risparmio di 490'000 euro.
In contraddizione con gli incentivi del 50% per gli scrutatori, difficilmente da nominare e che portano a dire ai malpensanti, che non faranno da specchio delle allodole se non si garantirà la sicurezza sanitaria nell’Hangar romano della protezione civile.
Altri argomenti sono stati esposti dalla vicesegretaria Mangione che ha richiamato l’integrazione, nei processi di semplificazione della pubblica amministrazione votata alla digitalizzazione e all’identità digitale, di tutte le realtà italiane nei 5 continenti, che configurano i servizi scolastici, universitari e scientifici, civili, sociali e culturali senza prescindere dalle agevolazioni per la promozione e l’internazionalizzazione delle fonti commerciali materiali e immateriali dell’Italia.
A differenza del passato la ripartenza del nostro Paese dovrà tener conto delle potenzialità dei milioni di connazionali e degli italo-discendenti residenti all’estero, i quali sono ansiosi di verificare i grandi passi avanti della pubblica amministrazione e delle politiche d’internazionalizzazione italiane. La semplificazione legislativa e amministrativa e la digitalizzazione assieme alle diverse forme di sostegno alla promozione dell’Italia all’estero sono diventati essenziali per la proiezione e per la modernizzazione del sistema paese. Ne va del destino e del prestigio che tiene assieme la nostra comunità di destino.