Qualcuno lo definisce un sonoro schiaffo alla Nato, a Berlino e a tutta l’Europa. Altri un regalo alla Russia di Vladimir Putin. Altri ancora un segno della volontà di Donald Trump di punire la cancelliera Angela Merkel con cui i rapporti sono deteriorati da tempo.
Il risultato è che 12mila soldati americani saranno ritirati dalla Germania. Una parte sarà riposizionata in Europa, anche in Italia, un’altra tornerà a casa. E così il presidente Usa, a meno di cento giorni dal voto, prova a mettere in cascina un’altra delle promesse fatte in nome della dottrina dell’America First. Anche a costo di dare un nuovo scossone alle relazioni con gli alleati storici.
La mossa era stata annunciata già da tempo, ma ora è arrivata l’ufficializzazione da parte del capo del Pentagono Mark Esper. La presenza militare Usa in Germania sarà ridotta da 36mila a 24mila soldati, tra uomini dell’esercito e dell’Air Force.
Circa 6.400 torneranno negli Stati Uniti con le loro famiglie, i restanti 5.400 saranno riposizionati nel Vecchio Continente, in gran parte in Italia e in Belgio.
In futuro, ha quindi spiegato Esper, altre truppe potranno essere dispiegate in Polonia, nei Paesi Baltici e nella regione del Mar Morto, dipenderà dagli accordi con le autorità locali. Nel dettaglio, come riporta il Wall Street Journal, in Italia dovrebbero essere dislocati due battaglioni dell’esercito e la squadriglia di caccia F-16, trasferiti probabilmente nella base aerea di Aviano, in provincia di Vicenza. Mentre il quartier generale dello Us Africa Command potrebbe essere spostato a Napoli, dove si trova la base navale della Marina militare statunitense, op- pure in Spagna.
Il quartier generale dello Us European Command, attualmente a Stoccarda, sarà invece trasferito a Mons, in Belgio.
"La Germania non sta pagando la sua quota alla Nato, se ne sta approfittando mentre noi li proteggiamo, è uno dei pochi Paesi che non paga il giusto", ha tuonato ancora una volta Trump. Avvalorando così l’ipotesi che la decisione, motivata da Esper con la necessità di un riposizionamento generale delle truppe Usa nel mondo, sia in realtà una rappresaglia contro Berlino.
Tanto più, sottolineano diversi media americani, che anche Italia e Belgio dove sono destinate le truppe ritirate dalla Germania non spendono quel 2% del pil in difesa come chiesto incessantemente dal presidente americano.
Dalla sede dell’Allenza Alantica a Bruxelles per il momento non si alimentano polemiche: "Pace e sicurezza in Europa sono importanti per la sicurezza e la prosperità dell’America. E siamo più forti e più sicuri solo quando siamo insieme", ha commentato il segretario generale del- la Nato, Jens Stoltenberg, spiegando che gli Usa "si sono consultati con tutti gli alleati prima dell’annuncio di oggi".
Dure le reazioni invece da Berlino: "Il ritiro delle truppe Usa invece di rafforzare la Nato porta ad un indebolimento dell’Alleanza nei confronti della Russia ma anche dei conflitti nel Vicino e Medio Oriente", ha stigmatizzato Norbert Roettgen, candidato Cdu alla presidenza del partito.
Washington intanto è in fibrillazione, con un’opposizione bipartisan, anche in Congresso, alla decisione di Trump di richiamare truppe dall’Europa. L’ennesima mossa del tycoon che alimenta i malumori nel partito repubblicano, con i nervi già ma fior di pelle per la gestione della pandemia.
"E’ un regalo alla Russia", denuncia senza mezzi termini il senatore Mitt Romney, ricordando l’annessione della Crimea, la crisi tra Mosca e l’Ucraina e come il Cremlino veda la presenza militare Usa in Europa come una minaccia per i suoi confini.
Anche se i tempi della Guerra Fredda, quando i soldati americani nel Vecchio Continente erano oltre 300mila, sono ormai lontanissimi.